L’estate dei libri per ringraziare l’inverno di Flavia Todisco
"Ringrazio l'Inverno". Flavia Todisco, in questo romanzo riesce a stabilire una connessione generazionale tra nonna e nipote attraverso la scrittura.

"Ringrazio l'Inverno". Flavia Todisco, in questo romanzo riesce a stabilire una connessione generazionale tra nonna e nipote attraverso la scrittura.

Girando per le librerie vi sarete accorti delle varie promozioni per case editrici che con un prezzo appetibile si possono prendere due libri oppure decidere di acquistarne solo uno, magari per continuare a leggere anche sotto l’ombrellone o in una baita di montagna mentre tutto gira intorno.
Non importa se il supporto è digitale o cartaceo, ma sono fermamente convinta, che i libri di carta possono restare nel tempo e rimanere per sempre come nemmeno le più grandi relazioni possono fare.
I libri non dimenticano e creano una connessione umana tra chi scrive e il lettore sconosciuto, come se tutto quello che si trovava come un reperto archeologico in fondo al più grande oceano, potesse riemergere in superficie.
Non importa la stagione in cui ci troviamo anche se l’estate ci porta inevitabilmente alla percezione più lenta di ogni situazione: la temperatura, lo sguardo e la calma che dovrebbe accompagnare la lettura.
Sembra un’azione facile ma è una scelta da fare con cura per cercare delle storie che scandiscano il tempo.
I libri hanno una magia intrinseca nel dilatare, allungare come un elastico lentamente, così in modo da avvolgere l’attesa nella scrittura: qualcuno in un altro tempo, su diversi supporti digitali o cartacei ha deciso di raccontarsi e tutte le risposte si trovano nel tempo.
Scriviamo per lasciare una traccia, per non essere dimenticati o semplicemente perché quello che stava nell’oceano, come dicevo nel paragrafo precedente, non può più restare sommerso come per Flavia Todisco ne : Ringrazio l’Inverno edito da Giulio Perrone Editore .

Giovane scrittrice, visto che il suo esordio diciottenne con la silloge di versi Schegge, cui negli anni sono seguite le raccolte di racconti Senza scontrino non si esce e Come gli scontrini in autunno. Ha scritto una drammaturgia sulla violenza di genere, Trittico contemporaneo, che nel 2018 ha debuttato al Teatro Libero di Milano e nel 2019 è stata pubblicata in volume.
In questo romanzo riesce a stabilire una connessione generazionale tra nonna e nipote attraverso la scrittura: Ersilia prossima a un grande inverno decide di scrivere per la nipote Cecilia, per raccontarle la vita e le vicende che hanno segnato una donna. Due donne che si parlano intraprendendo un viaggio insieme, perché la scrittura come ogni strumento artistico e comunicativo rappresenta un viaggio.
Inconsapevole e inaspettato, silenzioso dentro i margini di una sintassi evocativa e fotografico per le immagini che vengono evocate.
Le donne che scrivono da troppi secoli oramai perché non le veniva permesso di occupare posti nella società: tutto convergeva e andava dritto senza mai allontanarsi verso un universo maschile.
Jane Austen nel suo tempo sapeva la difficoltà di essere donna e scrivere.
Flavia invece ha un grande potere dentro un tempo relativo dove l’assoluto è la comunicazione, facendo viaggiare Ersilia in un percorso di resilienza.
Il consiglio è di leggere sempre, senza tralasciare mai nessuna storia anche quella che può sembrarci banale, ma il mio consiglio è questo libro non solo alle donne ma soprattutto agli uomini.
Un romanzo di sfumatura femminista? Forse ma senza togliere spazio alle percezioni sensoriali del nostro sguardo e voglia di attraversare la vita delle altre.
