Claudio Baglioni canta “E tu come stai?”, e noi molto spesso a questa domanda ci affrettiamo a rispondere con uno sbrigativo “bene”. Ma quante volte era vera questa risposta? Probabilmente poche. Come mai ci affrettiamo a rispondere in questo modo? Forse perché non riusciamo a capire nemmeno noi come stiamo realmente, o forse perché non vogliamo davvero dirlo ad altre persone per timore della loro reazione. Beh, qualunque sia il motivo, avere un buon rapporto con le nostre emozioni, e quindi essere consapevoli e preoccuparci del nostro “lato psicologico” (oltre che di quello fisico), è il primo passo per una corretta salute mentale.

Il 10 di ottobre si celebra la Giornata mondiale della salute mentale, proprio per puntare i riflettori su un lato della nostra salute che molto spesso rimane in silenzio. La nostra salute fisica non può prescindere da quella psichica. Il numero delle persone affette da disturbi mentali è in continua crescita, soprattutto tra le categorie dei giovani e dei più fragili. In particolare dopo la pandemia, i casi di depressione ed ansia sono aumentati rispettivamente del 28% e del 26% rispetto al periodo del pre-Covid. Secondo gli psichiatri siamo di fronte ad una “policrisi”: pandemia, guerra, turbolenze sociali, inflazione sono tutti fattori che stanno facendo da detonatore al disagio mentale.

La Giornata mondiale della salute mentale serve a ricordare che la prevenzione e la cura della salute mentale sono un diritto. E la ricerca in ambito psichiatrico è di vitale importanza. Rivolgersi agli esperti è fondamentale e non bisogna vergognarsi di farlo. Gli esperti del progetto “La Finestra sulla Mente” del Santagostino ci danno, inoltre, dei consigli per tutelare e migliorare la nostra salute mentale. Tra questi consigli troviamo: il dormire bene, avere dei momenti dedicati solo a noi, tenere la mente allenata, fare regolarmente attività fisica, avere dei legami sociali profondi.

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