Significato: L’ONU definisce il genocidio come “l’insieme di atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.

Dopo la Seconda guerra mondiale il termine ha assunto, nell’ambito del diritto internazionale, tre diverse accezioni:

  • Accezione giuridica, per poter analizzare i fatti nell’ambito delle indagini e dei processi.
  • Accezione sociopolitica, che definisce gli stermini del XX secolo.
  • Accezione storiografica, che serve per comprendere tutti gli stermini avvenuti nell’arco della storia dell’umanità in tempi e luoghi diversi tra loro.

Il genocidio, al pari di altri crimini come terrorismo e crimini contro l’umanità, è considerato un crimine internazionale ed è pertanto soggetto alla giurisdizione internazionale.

Nel 1946, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite definì il genocidio come “una negazione del diritto all’esistenza di interi gruppi umani, poiché l’omicidio è la negazione del diritto alla vita dei singoli esseri umani”.

Nel 1948 con la risoluzione 260 A (III) furono stabiliti i criteri per definire l’avvenimento di un genocidio:

  • uccisione di membri del gruppo.
  • lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo.
  • il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale.
  • misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo.
  • trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.

Genocidi riconosciuti: Attraverso l’approvazione della Convenzione sul genocidio si riconoscono, a livello storico, i seguenti genocidi:

  • Guerra in Bosnia Erzegovina durante le guerre jugoslave.
  • Genocidio del Ruanda
  • Genocidio cambogiano

Durante processo di Norimberga (che fu causa dell’approvazione della Convenzione) furono inoltre riconosciuti come genocidi l’Olocausto e il genocidio armeno che risulta essere il primo caso nella storia di sterminio programmato di un popolo.

Sulla filmografia dell’orribile sterminio del Ruanda consiglio l’ottimo articolo di Niccolò Rinaldi, pubblicato all’interno della rivista Rewriters (https://rewriters.it/hotel-rwanda/).

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