Si è appena svolta la seconda edizione del Summit europeo sulla salute organizzato dallo European Business Summit lo scorso 9 dicembre. Aziende, decisori politici e accademici si sono incontrati per dibattere le questioni chiave della sanità europea in UE e unire le forze per migliorare la resilienza sanitaria europea al fine di essere oltre preparati alle emergenze presenti e, soprattutto, a quelle future.

Oggi, più che mai è importante condividere un approccio interdisciplinare e collaborativo che preveda azioni su più fronti con un virus tuttora in circolazione tutt’altro che indebolito, anzi rinvigorito nelle sue molteplici varianti di cui l’ultima battezzata omicron.  Il responsabile di una pandemia che evidentemente, al suo arrivo, ha colto impreparata l’Europa, incapace di rispondere a una crisi di sanità pubblica di tale portata e di garantire un coordinamento sufficiente e un processo decisionale basato su evidenze scientifiche.

L’evento fa seguito alla riunione del Consiglio Occupazione, politica sociale, salute e consumatori (EPSCO), avvenuta due giorni  prima, nella quale si è fatto il punto sui progressi di numerosi fascicoli relativi alla salute e ha visto l’adozione delle conclusioni del Consiglio della presidenza slovena sul rafforzamento dell’Unione europea della sanità. Le discussioni si sono concentrate, tra l’altro, sulla risposta dell’UE alla pandemia e sulla Strategia farmaceutica per l’Europa, nonché sul Piano europeo per combattere il cancro.

Il quadro generale e i temi
affrontati nel Summit

Le questioni oggetto del Consiglio sono state affrontare in gran parte anche nel Summit europeo della Salute. La cornice all’interno della quale sono avvenute le discussioni è stata l’Unione europea della Sanità lanciata nel novembre 2020 per affrontare con efficacia e adeguatezza le future crisi sanitarie. Un obiettivo ambizioso che consta di una serie di proposte tra cui la revisione e adeguamento di strutture esistenti come l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e del Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC) di cui si vuole rafforzare il ruolo e la creazione di nuovi enti, con particolare riferimento all’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) che dovrebbe esser operativa dal prossimo anno.

A questo proposito è recente (dello scorso ottobre) l’accordo del Parlamento europeo e del Consiglio sulla revisione del mandato dell’EMA per fornire una sorveglianza e mitigare la carenza di farmaci, un’analisi scientifica e quello (raggiunto a fine novembre) sulla revisione del mandato dell’ECDC, affinché il Centro possa assumere un ruolo più forte nel sostenere l’UE e gli Stati membri nella prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili.

Tornando al Summit europeo sulla salute, i dossier affrontati sono stati vari e tutti prioritari: le potenzialità dello Spazio europeo dei dati sanitari; la cooperazione con l’Africa per il rafforzamento della sicurezza sanitaria; il ruolo delle terapie geniche nei sistemi sanitari europei; l’innovazione digitale per la salute globale.

Le sfide sanitarie e la tabella di marcia europea nella lotta contro il cancro

Altrettanto recente (dello scorso 17 novembre) è la pubblicazione da parte della Commissione europea della tabella di marcia (roadmap) per l’attuazione del Piano europeo di lotta contro il cancro che, su un arco temporale quinquennale, fornisce aggiornamenti circa quanto realizzato quest’anno con uno sguardo esteso fino al 2024.

Per quanto riguarda, ad esempio, le terapie genomiche, è stato pubblicato quest’anno il bando del progetto La genomica per la salute pubblica,  che anticipa la fase preparatoria di una piattaforma ad hoc prevista per il 2022 seguita dall’implementazione e messa alla prova nel 2023. In materia di innovazione digitale in ambito sanitario va ricordata la proposta legislativa che dovrebbe esser adottata nel 2022 volta a rendere accessibili e condivisibili in Europa i fascicoli sanitari elettronici dei pazienti, sfruttando lo Spazio europeo dei dati sanitari.

A cui si aggiunge il progetto di un repository in formato digitale a supporto della cura del tumore, il cui lancio é atteso anch’esso per il 2022.Cosi come l’espansione del Sistema informativo europeo sul cancro, arricchito dei dati relativi ai tumori pediatrici, da schede informative sull’impatto del tumori e dalla raccolta e elaborazione decentralizzati di dati.

I progressi tecnologici riguardano sia la fase della prevenzione del tumore, con una app per la prevenzione del tumore per dispositivi mobili in fase di sviluppo nel prossimo biennio e con avvio previsto nel 2024, sia quella della cura con un progetto sulla capacità europea di trattamento del tumore e mappatura digitale che si svilupperà tra il 2022 e il 2023. Senza trascurare poi la fase del post trattamento e di follow- up per la quale è in corso un progetto, da avviarsi il prossimo anno, per fornire assistenza e sostegno alla ricerca in materia di trattamenti personalizzati attraverso l’uso di nuove piattaforme digitali.

Infine per rafforzare la collaborazione e ridurre le disuguaglianze sono in programma iniziative volte a rafforzare la medicina digitale (e-health), la telemedicina e sistemi remoti di monitoraggio attraverso misure di supporto agli Stati membri nel prossimo biennio.

Attualmente l’UE sembra procedere nella giusta direzione e in modo spedito nell’affrontare le minacce alla salute globale. Perlomeno a parole e nel territorio europeo. Le tante proposte tra cui strategie, piani di azione e misure approvate nel corso dell’ultimo anno e mezzo devono tradursi in fatti. E affinché una strategia sanitaria sia efficace a livello globale occorre il coinvolgimento e la cooperazione con altre realtà geopolitiche più fragili, in primis l’Africa.

La strategia attuale dell’UE nei confronti di questa in materia di vaccini non rappresenta evidentemente un buon esempio. Occorre un cambio di prospettiva, maggiore solidarietà e uguaglianza.

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