Quando è nata mia figlia la prima cosa che ho pensato è stata: “questo è il giorno più bello della mia vita”. Mi sono immaginato insieme a lei in giro per il mondo, a spiegarle i nomi dei dinosauri, a raccontarle le storie dei super eroi e a cucinare insieme torte e pizze fatte in casa.

Mi vedevo cosparso di glitter, mentre ci mettiamo lo smalto a vicenda, andando a lavoro con il trucco e il rossetto e dicendo semplicemente: “ho giocato con mia figlia” e tutti annuiscono con un “ooohh” di comprensione.

Poi un giorno, mentre stavo bevendo un tè in cucina, quando tutto sembrava scorrere tranquillo, ho visto formarsi piccoli cerchi nella tazza. Un suono lontano di tamburi di battaglia si avvicinava lentamente. La porta esplode ed entra mia figlia di 6 anni che con un occhio iniettato di sangue mi chiede: “papà, come nascono i bambini?”. O almeno così l’ho vissuta nella mia testa.

Magari la scena è stata meno orrorifica nella realtà, ma resta la domanda di fondo: come nascono i bambini? Quando ero piccolo queste erano domande tabù, la mia conoscenza delle caratteristiche fisiche di un essere erano limitate all’enciclopedia Esplorando il corpo umano e anche lì, avendo saltato diversi numeri in edicola, non ero sicuro di nulla.

I vari fascicoli messi uno accanto all’altro dovevano rappresentare un uomo che correva, ma nel mio caso sembrava il disegno di tanti appendiabiti con le braccia incredibilmente corte e con la scritta “ESPOANO I COPO MANO”. Come potevo quindi dare risposte reali e concrete a mia figlia?

Ma, non contenta, lei ha rincarato la dose: “papà, dove si trova la milza? Che cos’è il malleolo? La differenza tra ulna e radio?”. Lentamente una lacrima è scesa sul viso, il fallimento di un uomo era completo ed ero troppo lontano per sussurrare ad Alexa di darmi le risposte esatte. Come potevo crescere una donna forte e sicura di sé, senza darle gli strumenti necessari per comprendere il suo corpo e quello degli altri?

Ho cercato su internet, ho scansato fin troppi siti che volevano spiegarmi il corpo umano senza passare per metafore, ho ricercato documentari e laboratori utili e alla fine l’ho trovato, nel cuore di Roma, un fedele amico, un luogo che da tanto tempo mi regala momenti di svago, di conoscenza e di interazione.

Sto parlando di Explora, il museo dei bambini di Roma, un luogo magico dove scienza e divertimento si fondono per dare ai più piccolo (ma non solo) la possibilità di imparare giocando. Perchè, come solo i bambini sanno fare, quando si gioca, si gioca seriamente. Tra le tante sezioni del museo, divise per fascia d’età, c’è un laboratorio perfetto per colmare le mie lacune sul corpo umano e sulla disposizione delle parti anatomiche.

Dal 5 al 27 febbraio, a seconda degli orari di visita del museo, si può partecipare a Dove si trova?  un’attività caratterizzata da quiz e prove con la realtà aumentata per esplorare il corpo umano nella sua anatomia essenziale.  

Un’attività interattiva in cui bambini e adulti possono sfidarsi, con il supporto di tecnologie digitali, e riconoscere la posizione di organi e apparati in modo intuitivo e informale. Noi due siamo andati domenica ed è stato divertente, formativo e ci ha fatto passare una mattina insieme stupenda.

Una volta tornati a casa, potevo finalmente completare la mia collezione di Esplorando il corpo umano e dare finalmente un senso a quegli appendiabiti sbilenchi, ma soprattutto rispondere a tutte le domande di mia figlia. O quasi tutte.

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