Cosa pensereste se vi dicessi che esiste un mondo parallelo a quello in cui viviamo? Non manca molto, infatti, al giorno in cui ogni luogo e ogni oggetto nel mondo fisico avrà un suo doppione digitale. Sì, avete capito bene: ogni edificio, ogni stanza, ogni strada che troviamo nella nostra realtà quotidiana avrà una copia identica nel mirror world.
Che cos’è il mirror world? La rappresentazione virtuale del mondo reale, un luogo a esso continuo e parallelo.

Una nuova, grande piattaforma tecnologica

La prima grande piattaforma tecnologica è stata il web, che ha digitalizzato le informazioni, assoggettando la conoscenza al potere degli algoritmi e ha finito per essere dominata da Google. La seconda grande piattaforma sono stati i social media, che hanno digitalizzato le persone e assoggettato il comportamento umano e le relazioni al potere degli algoritmi. Adesso ci troviamo agli albori della terza grande piattaforma: quella che digitalizzerà tutto il mondo.
In un articolo del 2019, Kevin Kelly, co-fondatore della rivista Wired, scriveva:

“Nelle profondità dei laboratori di ricerca delle tech company di tutto il mondo, scienziati e ingegneri sono impegnati in una sfida per costruire luoghi virtuali che si sovrappongano a quelli reali”.

In pratica, una mappa 1:1 di dimensioni inimmaginabili, un mondo in cui tutti i luoghi e le cose saranno assoggettati al potere degli algoritmi. Vivremo in un mondo dove ogni elemento reale avrà un suo corrispettivo nella realtà aumentata: esisteranno due dimensioni che si integreranno a vicenda.
Luoghi digitali che saranno del tutto simili a quelli reali, edifici che avranno volume, oggetti che avranno sostanza e potranno essere manipolati, strade che avranno strati di superfici, insomma tutto sarà mirato a rendere il più reale possibile questa dimensione virtuale e noi ne faremo esperienza proprio come nel mondo fisico. Il mirror world non solo rifletterà l’apparenza di qualcosa, ma anche il suo contesto, la sua funzione e il suo significato.
Il teorico della iperrealtà Keiichi Matsuda ha dichiarato:

“Il mirror world ti immerge nel digitale senza rimuoverti dallo spazio in cui vivi. Sei ancora presente, ma su un differente piano della realtà”.

Si tratta di una riproduzione integrale, completa, abitabile della realtà, completamente immersa e fusa in essa. Pazzesco, vero? Eppure decisamente realistico. In futuro, anche le persone che abbiamo conosciuto potranno, magari, indossare un’etichetta digitale riportante il loro nome, permettendoci di riconoscerle non appena le incrociamo. Potremo inoltre lasciare un appunto digitale sulla vetrina reale di un negozio, per ricordarci o segnalare a un amico, la prossima volta che passeremo o passerà lì davanti, un capo d’abbigliamento che volevamo acquistare. Saremo in grado di svolgere ricerche in uno spazio fisico così come facciamo in un testo, collegheremo gli oggetti attraverso link in una rete fisica, proprio come succede nel web.

Il gemello futuro del mondo presente

La realtà aumentata è la tecnologia alla base del mirror world, che ci farà godere dell’illusione di uno scenario tridimensionale. Nel contesto di un arredamento in realtà aumentata, per esempio, potremo mettere un divano virtuale nel nostro soggiorno, provare a sistemarlo in angoli diversi della stanza e cambiare il tessuto con cui è rivestito. Quello che vedremo sarà molto vicino a ciò che avremo. Nel mirror world gli oggetti esisteranno in relazione agli altri oggetti. Quando guarderemo in una stanza, il sistema raccoglierà tutto, pezzo per pezzo, informandoci che lì sulla parete c’è un quadro e là una tappezzeria a fiori, e che questo è un vaso di tulipani e quello un tappeto persiano antico, e che laggiù c’è un posto vuoto che sembra fatto apposta per metterci il nostro nuovo divano… E non sarà necessario usare un visore Ar, potremo farlo con ogni tipo di dispositivo, poiché tutto ciò che è connesso a internet sarà connesso al mirror world: con lo smartphone o con degli occhiali indossabili dotati di minuscole videocamere che inquadrano e mappano quello che ci circonda e che vediamo. Ma andremo ancora più avanti: arriveremo a farlo direttamente con i nostri occhi, eliminando del tutto i cellulari. Grazie a delle piccole lenti oculari integrate con la moltitudine di app che ora affolla i nostri device, potremo interagire con il mondo virtuale grazie a dei comandi vocali e senza alcuno strumento: avremo la realtà aumentata direttamente davanti al nostro sguardo.
Sono sicuro che questa scoperta, come ogni grande scoperta, creerà nuovi scenari molto complessi, è vero, ma anche infinite possibilità. Grazie al mirror world tutti gli oggetti avranno un duplice uso, svolgendo ruoli differenti su piani differenti:

“Possiamo prendere una matita e usarla come una bacchetta magica. Possiamo trasformare i nostri tavoli in touch-screen”

scrive ancora Matsuda. Dite la verità, non iniziate a essere curiosi?
Ci vorrà ancora almeno un decennio prima che questo nuovo mondo virtuale si sviluppi così tanto da poter essere usato da milioni di individui, ma oggi siamo già sufficientemente vicini alla nascita di quella che sarà la più grande conquista dell’umanità. Se volete abituarvi a questi nuovi scenari tecnologici, vi consiglio Mirror Worlds: or the Day Software Puts the Universe in a Shoebox, il libro dell’informatico e scrittore americano David Gelernter.

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