
Disabilità e sessualità: una combinazione discrepante
Vi svelo un segreto: le persone disabili possono anche essere antipatiche, non intelligenti, e fare sesso. Perché disabilità non significa essere asessuati.
Mi chiamo Armanda Salvucci e ho l’acondroplasia. Una condizione genetica rara che colpisce lo sviluppo scheletrico. In pratica le ossa lunghe del mio corpo non crescono.
Io non voglio essere una super eroina, i supereroi sono distanti, sono perfetti non ti ci puoi avvicinare. Io invece voglio essere toccata, avvicinata. Bisogna ripensare anche il linguaggio: diversamente abile, inclusione... io non mi sento diversamente abile, non è che non sono capace di essere alta, io non posso essere alta. Io non voglio essere inclusa, io abito il mondo come tutti. Signori stiamo parlando di sessualità e per fortuna, quando entra in ballo la chimica, i pregiudizi dovrebbero andare a farsi friggere...
Mi sono laureata in Lingue e letterature straniere all’Università Lumsa di Roma con una tesi su William Blake e Soren Kierkegaard. Subito dopo ho vinto una borsa di studio come traduttrice per la CEE e sono volata a Lussemburgo, dove ho studiato e lavorato vivendo esperienze indimenticabili.
Tornata in Italia, ho telefonato ad un giornale per offrirmi come traduttrice: mi ha risposto il Comitato per il Telefono Azzurro di Roma. Sin da bambina sognavo di lavorare per loro, ed ecco che due giorni dopo ero alla selezione per i volontari dell’organizzazione, è iniziata così una collaborazione che è durata quasi 20 anni e che continua in forma diversa continua tutt’ora.
Nel tempo ho lavorato per numerose realtà legate al terzo settore tra cui anche Medici Senza Frontiere.
Più conoscevo questo mondo e più desideravo rendermi utile, preparata, aggiornata. Ho quindi deciso specializzarmi seguendo prima il Master in Comunicazione d’Impresa e Relazioni Pubbliche presso l’Istituto Superiore di Comunicazione e, successivamente, il Master in Project Management per ONP e ONG.
Consapevole di aver acquisto una solida formazione da accostare a un’esperienza pluriennale sul campo, ho avviato mia attività di consulente e formatrice. Sono stata per 9 anni consulente e docente di fundraising presso la Scuola di Roma Fund-raising.it, grazie alla quale ho incontrato molte persone che lavorano in organizzazioni non profit, desiderose di cambiare il mondo. Desiderio anche mio, che da un po’ di tempo sto realizzando. Ecco come arriviamo al 2016, l’anno in cui nasce Sensuability, che non è solo un’iniziativa ma un grande e credo anche coraggioso progetto che accoglie idee, proposte e campagne volte a sensibilizzare la società sui temi della sessualità e della disabilità attraverso la cultura e l’arte, un progetto promosso dall’Associazione Nessunotocchimario della quale sono presidente.
Vi svelo un segreto: le persone disabili possono anche essere antipatiche, non intelligenti, e fare sesso. Perché disabilità non significa essere asessuati.