Sono il tuo incubo e la tua ossessione, sono la tua musa e la tua disgrazia. Venero il tuo corpo e lo flagello, sono indolente e liquida, mentre ti aspetto distesa sul nostro talamo. Ti seguirò ovunque per poi abbandonarti, porterò con orgoglio il tuo anello e denigrerò il tuo nome, partorirò i tuoi figli e poi li mangerò in un battito di ciglia. Sono Medea. Sposami! (Foto: Angelo Cricchi)