Se volete fare assaggi di tante scritture diverse, spiluccate qualcosa dal catalogo di NNE. La casa editrice milanese è infatti una casa editrice coraggiosa, che sa prendersi dei rischi e sperimentare. Tempo variabile ne è un esempio.
Tempo variabile di Jenny Offill non racconta una storia straordinaria, anzi è difficile anche solo dire se racconti effettivamente una storia: certo, c’è Lizzie, la protagonista, e ci sono suo marito, suo figlio e un fratello dipendente da varie sostanze. Ma la trama? A scuola ci hanno sempre insegnato a suddividere il testo in sequenze per individuare l’introduzione, lo svolgimento e la conclusione e ci hanno educati a riconoscere personaggi principali e secondari. Se conservate ancora quella vecchia abitudine, abbandonatela nel corso di questa lettura.
I capitoli del romanzo sono tutti sullo stesso livello, non ci sono capitoli introduttivi o finali, non c’è un problema iniziale risolto nelle ultime pagine. Il romanzo ha una forma frammentata che non fa che rispecchiare la frammentazione del contenuto e che Jenny Offill tiene in piedi con una lingua asciutta e uno humor (qualche volta un po’ black) a tempo.
Non è un libro facile, richiede molta attenzione: non potrete essere indulgenti con la vostra concentrazione. Ogni pezzetto è imperdibile perché irrecuperabile. Tempo variabile è un libro complesso perché richiede una partecipazione attiva al lettore (il lettore dovrebbe sempre partecipare attivamente, ma qui è proprio necessario): siamo noi a dover ricostruire tutto ciò che Lizzie non ci racconta e che non ritiene di dover chiarire. Siamo chiamati a trovare il filo.
Che cosa ti ha colpito, oggi, Lizzie? A che cosa hai pensato? Chi hai incontrato? Cosa ti è rimasto impresso di questa persona? Non è un romanzo da poltrona: è un romanzo che vi farà stare scomodi, ma forse vi farà anche sentire vicini a un personaggio come difficilmente accade.
Siete mai apparsi invischiati nel tentativo di proteggere qualcuno del vostro stesso sangue? Avete mai sentito il bisogno di provvedere a chi amate per limitare la catastrofe? Vi siete mai tuffati con chi sta affogando? Avete temuto di ferire qualcuno con il vostro dolore? Avete mai avuto paura dell’accelerazione dei giorni? Consolatevi, se in una situazione nuova e spaventosa vagherete.