Ciò di cui avreste bisogno è di fare luce nei pensieri, ma non riuscite a trovare le parole? Il metodo Caviardage può fare al caso vostro.

Il metodo Caviardage può essere descritto come una delle nuove tipologie di scrittura creativa, che ci permette di realizzare un testo poetico partendo da tre preziosi strumenti: una penna, una pagina già scritta e il nostro cuore, dal quale lasciarci guidare… ma lasciate che vi spieghi meglio.

Il “Caviardage”, le origini

Questo processo creativo è ideato da Tina Festa, insegnante di scuola primaria, materana e amante di ogni forma d’arte.

«Se devo imparare qualche nuovo approccio creativo mi piace rivolgermi direttamente alle fonti e ai creatori di nuovi sistemi per imparare da grandi maestri la loro arte e la loro filosofia di vita»

afferma Festa sul sito dedicato al metodo creativo.

La parola Caviardage deriva dal francese caviarder (il quale, a sua volta, deriva da caviar, caviale) e significa censurare (uno scritto); sopprimere un passo (in uno scritto) con un tratto nero. La pratica risale all’epoca zarista. Come afferma Enrica Paternoster, ospite del podcast unaDnoi, la voce di chi vuole colorare il mondo, di Tiziana Azzani:

«Gli zar incaricavano dei censori, affinché censurassero quelle frasi e parole pericolose rispetto al potere».

Tina Festa, invece, invita le persone a illuminare le parole che più ci parlano.

«Con questo metodo si fa poesia, usiamo tutta la nostra corporeità. È un’occasione per dare voce alle nostre emozioni, per entrare in contatto con la nostra anima».

È un metodo rispettoso dell’ambiente, perché si parte da un libro da macero: si possono usare testi di ogni genere, che, magari ci attraggono per un qualche nascosto motivo. Si procede, poi, strappando una pagina. Non è una tecnica artistica, ma un processo creativo con il quale entriamo in contatto con il nostro io, nel qui e ora, molto spesso, guidati da formatori specializzati nella tecnica.

Il “Caviardage”, come metterlo in pratica

Il Caviardage è un metodo adatto a tutti, privo di pregiudizi o particolari talenti: basta lasciarsi trasportare dalle parole, portando, però, minore attenzione al senso stesso del testo. È fondamentale la tranquillità.

Bisogna trovare delle parole gancio, che ci permettano di essere legate tra di loro, creando frasi grammaticalmente corrette e di senso compiuto. È un metodo destrutturante, che spiazza, non siamo abituati a leggere in questo modo. Tutto è molto soggettivo, ma esistono varie tecniche. Ciò che è fondamentale è focalizzarsi sulle parole che riteniamo più interessanti e, poi, costruire il senso.

La seconda parte del metodo, ma non obbligatoria, prevede la copertura di tutta la restante parte del testo che non serve. Possiamo usare tanti materiali: semplicemente annerire, disegnare, colorare, pitturare, la tecnica del frammento o della doppia pagina, usando altri materiali, arricchendo (e non sovrastando) il senso del testo. Per capire qualcosa in più e diventare esploratori del testo, vi consiglio il manuale Trovare la poesia nascosta – Educare alla bellezza con il Metodo Caviardage di Tina Festa.

I benefici terapeutici

Il processo creativo permette un vero e proprio contatto con la propria natura più profonda, portando alla luce emozioni positive, ma anche paure, ansie, depressioni, preoccupazioni. Questa tipologia di scrittura creativa può rappresentare uno spunto forte e chiaro per l’inizio di un percorso di guarigione, guidato da esperti formatori e specializzati nell’uso terapeutico del metodo.

Il “Caviardage” nelle scuole

Uno degli usi più magici e interessanti del Caviardage riguarda il suo uso con una valenza didattica. Proprio l’ideatrice del metodo ha iniziato, fin da subito, ad utilizzarlo con i suoi alunni di quarta elementare, per poi passare alle classi seconde. La stessa ha, poi, organizzato il concorso Cercatori di poesia nascosta. Esplorare il testo con il Metodo Caviardage, indetto dal Centro per il Libro e la Lettura, dedicato a tutte le scuole non solo italiane, di ogni ordine e grado.

Un altro esempio di applicazione del metodo in ambito scolastico è il progetto Nis de Mots, promosso da Enrica Paternoster, il quale permette di utilizzare il Caviardage come strumento per l’apprendimento della lingua francese. Esplorando il fantastico mondo dei podcast – al quale mi sono recentemente avvicinata – ho scoperto un breve audio elaborato dagli alunni dell’Istituto Comprensivo “Primo Levi” di Marino, i quali hanno utilizzato questo procedimento per creare delle commoventi poesie attorno al tema della violenza sulle donne.

Il “Caviardage” e i social

La tecnica sta trovando sempre maggiori spazi di discussione: fra tutti, il gruppo Facebook ufficiale, che accoglie più di ventinove mila membri, organizza i corsi e permette la condivisione delle proprie opere con gli altri. Altri spunti interessanti sono TikTok (io stessa ho conosciuto il metodo proprio tra un video e l’altro nei miei per te) e Instagram, dove possiamo leggere alcune emozionanti poesie inglesi costruite dal profilo blackoutpoet, che ricicla le parole dal 2015.

Condividi: