Il 25 Novembre del 1982 nelle sale italiane esce un piccolo capolavoro della fantascienza, The Thing (La Cosa) del regista americano John Carpenter.

Inizialmente la pellicola non riceve entusiastiche risposte nè dalla critica nè dal pubblico, come ricorda Fernaldo Di Giammateo nel suo Dizionario del cinema americano: ”… qualcuno spiega il fallimento ricordando che il pubblico si era affezionato agli alieni innocui e soccorrevoli di ET, L’extra Terrestre di Steven Spielberg uscito nello stesso anno. Successivamente con l’uscita della pellicola per l’home videoil film si è trasformato in un cult movie con migliaia di estimatori.

La caratteristica del cinema del cineasta newyorchese si situa in una zona grigia in cui l’amore per i generi e i film di serie B si unisce alla fantastica capacità di concepire e di mantenere una creatività da artigiano anche nelle produzioni milionarie.

I componenti di una spedizione scientifica in Antartide vengono sconvolti dall’arrivo di un alieno, trovato sotto la coltre di ghiaccio, che ha la caratteristica di attaccare gli uomini e di assumerne la sembianze.

Oltre agli strabilianti effetti speciali (un milione e mezzo di dollari dei 15 in totale stanziati dalla casa di produzione Universal) la perfetta riuscita della pellicola si scova tra l’uso della suspense e della psicosi che si instaura tra i componenti: un virus che circola e che si appropria dei corpi che li ingloba, li assimila e li riproduce. Come ricorda sempre Fernaldo Di Giammateo nel suo Dizionario:

”…Carpenter, pessimista senza remissione, riesuma l’antica, mai sopita, paura che ognuno nutre verso il proprio simile di cui crede di conoscere l’identità ma di cui in realtà non sa nulla: tutti possono essere tutto..”.

Ancora una volta il concetto di corpo torna protagonista, un corpo piegato dalle mutazioni e dalla volontà del regista di filmare la fisicità e i suoi limiti. John Carpenter affronta questa tema in tutte le sue pellicole ma con un piglio meno inquietante e più giocoso rispetto all’approccio del regista David Cronenberg anche lui ossessionato dalla deformazioni corporee.

L’identità si disgrega, scompare, un clima di sospetto si instaura tra i componenti della base che iniziano a non fidarsi l’uno dell’altro. Le scene di maggior terrore non sono quelle in cui l’orripilante mostro si palesa ma nei momenti in cui si insinua la presenza dell’altro come pericolo, una sensazione quanto mai attuale in questo periodo complicato segnato dalla pandemia del Covid 19 in cui l’atmosfera e i rapporti tra le persone sono stati compromessi da una atmosfera di paura dell’altro. E tutto ciò rende il lungometraggio di scottante attualità.

La pellicola è disponibile sulle principali piattaforme di streaming tra cui segnaliamo Amazon Prime Video.

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