Il 9 maggio 2024 alle 11:30, l’Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria Informatica Automatica e Gestionale di Sapienza Università di Roma diventerà il palcoscenico di un importante evento dedicato alla lotta contro la violenza di genere, intitolato Violenza di genere: aprire le porte al futuro e alla speranza. La lezione di Giulia Cecchettin.

Il DIAG è un dipartimento da lungo tempo impegnato nelle tematiche di genere, con varie attività volte a incentivare le iscrizioni delle ragazze per ovviare al basso tasso di immatricolazioni femminili. In questo caso, il coinvolgimento diventa ancora più significativo, considerando che Giulia Cecchettin era in procinto di laurearsi in Ingegneria biomedica.

Il dovere di non abbassare la guardia

Questa scelta di studi ci aiuta a riconoscere in Giulia una giovane donna libera da stereotipi, determinata a perseguire i propri obiettivi, e forse proprio per questo vittima di un uomo che non ha saputo accettare la sua emancipazione, nonostante appartenesse a una generazione che dovrebbe aver superato obsoleti ruoli di genere. Questo aspetto della storia di Giulia Cecchettin è particolarmente allarmante e rafforza la nostra responsabilità, imponendoci il dovere di non abbassare la guardia. È essenziale continuare a impegnarsi nella formazione e nella sensibilizzazione, per educare i giovani a una convivenza rispettosa degli altri, come sarebbe giusto in una società che si reputa civile e avanzata, benché talvolta troppo precipitosamente. L’iniziativa, dedicata e ispirata alla memoria di Giulia Cecchettin, si propone dunque come un momento di riflessione, per discutere e promuovere il profondo cambiamento culturale e sociale ancora oggi necessario in tema di violenza di genere.

«Cara Giulia, tu avresti voluto una società fatta di persone che reagiscono positivamente alle difficoltà, che non si lasciano mai sopraffare dalla negatività e dalla violenza. Questo significa restare umani»

queste le parole con cui Gino Cecchettin ricorda la propensione della figlia, nel recente libro Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia. Giulia desiderava una società in cui le persone fossero capaci di affrontare le avversità attraverso reazioni positive e umane, senza cedere alla negatività o alla violenza. Di qui prende le mosse l’incontro, che si pone l’obiettivo di promuovere la resilienza e la bontà come antidoti alla violenza.

La lezione di Giulia, sarà presente Gino Cecchettin

All’incontro sarà presente Gino Cecchettin, che racconterà la visione del mondo di Giulia, dalla quale sembra oggi quanto mai opportuno trarre ispirazione. L’evento vedrà poi la partecipazione dello scrittore Marco Franzoso, autore di opere come Il bambino indaco e La lezione, e coautore insieme a Gino Cecchettin del libro dedicato a Giulia. I due dialogheranno con tre docenti dell’Università La Sapienza, impegnate nel campo degli studi di genere e della lotta alla violenza contro le donne: Giovanna Gianturco, direttrice del corso Culture contro la violenza di genere: un approccio transdisciplinare, Mariella Nocenzi, socia fondatrice dell’Osservatorio interuniversitario di Genere, Parità e Pari opportunità, e Flaminia Saccà, presidente dell’Osservatorio STEP, dedicato alla ricerca e informazione sulla violenza contro le donne narrata nei media.

La lezione di Giulia oggi parla a tutti e impone a ognuno di noi di interrogarsi:

«Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande»,

scrive Gino Cecchettin. L’evento non vuole solo onorare la memoria di una giovane donna che sognava un mondo migliore, ma si propone anche come un tassello di quel grande lavoro ancora oggi da fare per il cambiamento sociale. L’incontro rappresenta un’opportunità per riflettere su come ciascuno di noi possa contribuire a costruire una società più giusta ed equa, a partire dalla lezione di Giulia Cecchettin.

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