Viaggio a Parigi tra storia e modernità. Nuovi spazi
A Parigi due nuovi gioielli di architettura moderna e contemporanea, la Fondation Louis Vuitton e la Bourse de Commerce.
A Parigi due nuovi gioielli di architettura moderna e contemporanea, la Fondation Louis Vuitton e la Bourse de Commerce.
Esiste una capitale dall’animo elegante, sinonimo di romanticismo e di vita notturna, nella quale si fondono sapientemente storia, bellezza e visione della vita: Parigi.
Nel corso dei secoli questi elementi si sono amalgamati donando alla città una perfezione unica e speciale, frutto del mix di questi cambiamenti, che l’ha resa una delle capitali più visitate al mondo anche da parte degli amanti dell’architettura.
La Ville Lumière, nel corso dei secoli dal medioevo ad oggi, è diventata un centro dove lo stile gotico e classico si è sapientemente legato alle visioni nuove e sempre diverse degli archistar moderni, che permette all’occhio di ammirare, camminando tra le viette del centro, secoli di storia francese e palazzi moderni simboli di innovazione e tecnologia.
Oggi Parigi si è arricchita di due nuovi gioielli di architettura moderna e contemporanea, nei quali la luce caratterizza gli spazi e trasmette emozioni: la Fondation Louis Vuitton di Frank Gehry e la Bourse de Commerce di Tadao Ando.
Ho avuto la fortuna di visitare questi due incantevoli luoghi in un giorno di sole, quando la luce naturale esalta al meglio l’anima di entrambi.
Sebbene i due architetti usino due stili molto diversi, gli edifici sono indubbiamente, non solo luoghi da visitare, ma spazi da vivere, capaci di impressionare il visitatore donando ad ogni sguardo emozioni diverse.
La Fondation Louis Vuitton, costruita ai bordi del Jardin d’Acclimatation e del Bois de Boulogne, che al suo interno ospita un museo mostre d’arte moderna e contemporanea, sale espositive, foyer, caffetteria e auditorium, è realizzata principalmente in vetro.
L’edificio si ispira alle vele delle barche quando vengono gonfiate dal vento: le 12 vele sono la copertura dei cosiddetti Icebergs, realizzati, grazie all’utilizzo di software di progettazione in prestito dall’industria aeronautica, con 3.600 pannelli di vetro unici.
Il tutto sovrasta i corpi sottostanti, contenitori di tutte le diverse funzioni, a loro volta rivestiti da 19.000 fogli di calcestruzzo bianco rinforzato con fibre di vetro.
Frank Gehry ha donato a Parigi, ma più in generale a tutta l’umanità, un nuovo straordinario spazio per l’arte e la cultura che, arricchito da un giardino artificiale d’acqua, è in grado di trasmettere emozioni e riesce, grazie alle trasparenze, a far percepire l’essenza degli spazi al mutare della luce con lo scorrere del tempo.
Ugualmente si può dire per il nuovo museo di arte contemporanea realizzato nel cuore della città, tra il Louvre e le Centre Pompidou: frutto di un lavoro lungo cinque anni, Tadao Ando riapre la Bourse de Commerce riconvertendola come sede per collezione d’arte di François Pinault.
Il progetto pensato dall’architetto nasce dall’idea di ripercorrere la memoria della città pensando ad uno spazio generato tra due cerchi concentrici, lo spazio antico e il nuovo, luoghi indipendenti e intangibili, articolati insieme per riproporre la metafora urbana di Parigi esempio di stratificazione architettonica articolata nei secoli.
L’intervento si caratterizza per l’innesto di una grande struttura circolare – un cilindro di cemento del diametro di 29 metri, altezza 9 metri e spessore 50 centimetri che non raggiunge la cupola e si estende anche sotto il livello stradale – inserita all’interno della grande rotonda sulla quale è stata realizzata una copertura in vetro e acciaio su cui spicca il grande affresco allegorico del commercio di 1400 metri quadrati a venti metri di altezza.
Nel progetto di trasformazione e restauro dell’antico edificio Ando ha studiato una soluzione creativa pensando il suo cilindro come un elemento rimovibile al termine dell’accordo cinquantennale siglato fra la Città di Parigi e la Collection Pinault, ma allo stesso tempo realizzando un nuovo museo con dieci gallerie espositive, sedi espositive uniche o all’occorrenza separate, oltre ad un auditorium da 284 posti con foyer e uno studio nel piano interrato per la presentazione di audio-visivi.
Anche in questa opera si ritrova la firma dell’architetto giapponese rappresentata da un sapiente utilizzo della luce naturale, proveniente dai lucernari posti sopra al cilindro, e dall’utilizzo degli iconici pannelli di cemento traforati da 6 buchi circolari, frutto della ricerca e della tecnica, che gli permettono di costruire pareti di cemento prive di imperfezioni dalla superficie totalmente liscia.
Entrando nella Fondation Louis Vuitton e nella Bourse de Commerce, sebbene ci si renda conto di essere nel mondo dell’immaginario di due illuminati artisti, quello che si percepisce è la capacità di emozionare che generano questi spazi utilizzando solo due materiali: il cemento e la luce.
Luoghi che riportano nel visitatore la calma e la serenità e lo pongono nel giusto stato d’animo per permettere di gustare e vivere la propria esperienza estetica e stabilire il giusto dialogo tra le opere ammirate e gli spazi che le ospitano.