“Songs of a Lost World” il nuovo capolavoro dei Cure
I Cure al Troxy di Londra presentano “Songs of a Lost World”, il nuovo capolavoro che dovete ascoltare. Dopo 16 anni la band torna al successo
I Cure al Troxy di Londra presentano “Songs of a Lost World”, il nuovo capolavoro che dovete ascoltare. Dopo 16 anni la band torna al successo
Il primo novembre ho visto con alcuni amici lo streaming live del concerto dei Cure al Troxy di Londra. Un evento di grande importanza per la band Inglese, un’immersione completa nell’universo sonoro e visivo di “Songs of a Lost World”, il nuovo album, uscito appunto il primo giorno di novembre. Il video del concerto, già presente su Youtube, presenta tutte le tracce del nuovo album Songs of a Lost World oltre a molti grandi successi della Band. Un omaggio a tutti i fan che hanno assistito ad un generoso spettacolo di tre ore.
Questo lavoro segna il ritorno dei Cure dopo ben 16 anni di attesa dal loro ultimo album, “4:13 Dream”, uscito nel 2008. In questo lungo periodo di silenzio discografico, l’attesa dei fan è cresciuta insieme alla curiosità di scoprire come si sarebbero evolute le sonorità della band, e Songs of a Lost World riesce a catturare qualcosa di essenziale e senza tempo.
Dall’inizio alla fine, il concerto è stato un viaggio emozionante e carico di intensità. Robert Smith, in grandissima forma, ha saputo trasmettere ogni emozione con la sua voce inconfondibile, che mantiene intatta tutta la sua timbrica, capace di evocare immagini e sentimenti con una profondità rara. Ogni brano dell’album trasmette un senso di nostalgia e di riflessione, eppure anche di accettazione e di bellezza malinconica. Ascoltandolo, ho sentito un legame immediato con alcuni dei loro capolavori storici, soprattutto con Disintegration, che per me rimane un punto di riferimento nella loro discografia. Eppure, “Songs of a Lost World” non è solo una reminiscenza del passato, ma un’opera a sé stante, che sa come toccare corde emotive con autenticità e un’intensità rinnovata.
Una cosa estremamente interessante è la varietà di formati disponibili dell’album. Oltre al classico CD, hanno pubblicato anche una versione in musicassetta, un richiamo nostalgico per i fan di lunga data, e diverse versioni in vinile, inclusa una speciale, masterizzata a mezza velocità (half-speed mastering). Quest’ultima, che ho acquistato anch’io per l’idea di avere una registrazione di così alta fedeltà, offre una qualità audio eccezionale, garantendo una riproduzione del suono incredibilmente dettagliata e fedele, che rende onore alla profondità dell’album. Nel sito ufficiale del Cure potete consultare tutti i formati disponibili.
Quello che mi ha colpito particolarmente del nuovo album e della performance è stato il modo in cui ogni nota, ogni parola sembrava concepita per trasmettere verità profonde su temi complessi come la perdita e la fragilità dell’esistenza, senza mai cadere nella ripetizione o nella superficialità.
In un momento in cui molti artisti tendono a concentrarsi sulla ricerca di nuove tendenze, i Cure dimostrano che si può ancora fare musica autentica e commovente, capace di parlare all’anima.
Questo album, a mio parere, si aggiunge alla lista dei loro lavori migliori, dimostrando ancora una volta che i Cure sono una band unica, capace di reinventarsi senza mai perdere il loro nucleo poetico e oscuro.
La loro performance mi ha fatto sentire l’emozione e la magia che solo i grandi della musica sanno regalare. Songs of a Lost World è una dimostrazione di quanto la musica possa ancora essere profonda e trascendente.