Oggi vi parlo di uno dei cantautori che apprezzo di più. Un artista che ha prodotto poco e bene. Avere la consapevolezza che la produzione eccessiva di nuova musica non è sempre una buona idea è ormai anacronistico, mentre trovare l’equilibrio tra esigenze artistiche personali e quelle di mercato, è difficile.

Il cantautore Irlandese Damien Rice è riuscito a trovarlo questo equilibrio, e lo possiamo capire dalla sua produzione. 

Il suo debutto con l’album O è la partenza di ascolto che vi consiglio, un capolavoro musicale che sorprende tra pathos e momenti di grande intensità, aiutato dalla sua musa ispiratrice Lisa Hannigan (seconda voce) e dal violoncello di Vyvienne Long.

Un album che ascolti, e poi ogni tanti ci ritorni. Ha bisogno di essere anche lasciato in silenzio per poter assaporare tutta la sua energia come fosse la prima volta che lo scopri.   

L’album è un viaggio tra sofferenza e speranza, tra sogno e realtà.     

Ascoltate ad esempio Amie dove chiede alla propria amata l’illusione di un futuro di cambiamenti, saggezza e speranza.  

Oppure The Blower’s Daughter, dove il pensiero della propria amata rimane indelebile costantemente, anche dovendo continuare il proprio viaggio.

Damien ci porta a farci delle domande su noi stessi, perchè forse O è metafora di un cerchio, del ciclo della vita che ci porta a fare degli errori ma anche a incontrare delle persone meravigliose nel nostro cammino. 

Perché tutto quello che facciamo è stato già vissuto, ma l’esperienza degli altri non può sostituire la nostra, che resta sempre unica e preziosa.

Nella musica di Damien troviamo un po’ di noi stessi e della nostra storia e lo potrete sentire nel secondo ascolto che vi propongo 9, l’album che conferma tutto il talento creativo di Damien.

9 esce in un periodo difficile per la sua separazione, personale e musicale, con Lisa Hanningan – dopo l’uscita dell’album nel 2007 – con il conseguente allontanamento in Islanda, dove si è isolato dal mondo. Qualche concerto ogni tanto qua e là, forse per avere un po’ di soldi. Lisa, che con la sua voce apriva 9, non c’è più. 

L’ultimo ascolto che vi propongo è anche l’ultima uscita di Damien, My favourite faded fantasy. Questo è il primo album di Damien Rice senza Lisa.

Ma l’inizio dell’album, fa venire un brivido al cuore. Una voce in falsetto quasi femminile che potrebbe essere quella di Lisa. E’ Damien, che canta “Conosco qualcuno che potrebbe recitare la parte, ma non sarebbe lo stesso come con te”. 

Potete pensare molte cose di questo album, ma saper far emergere i propri sentimenti in maniera così autentica nella musica – e forse nella vita – non si vede spesso.  

Un album maturo e un artista da conoscere. 

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