Immaginate un vasto foglio di carta su cui delle linee rette, dei triangoli, dei quadrati, dei pentagoni, degli esagoni ed altre figure geometriche, invece di star ferme al loro posto, si muovano qua e là, liberamente sulla superficie o dentro di essa, ma senza potersene sollevare e senza poter immergersi. Come delle ombre, insomma, consistenti però, e dai contorni luminosi. (Foto: Angelo Cricchi)
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