Arriva un grido di allarme dalle popolazioni indigene del Brasile: a fine settembre il Parlamento brasiliano si appresta a votare tre leggi distruttive per la sopravvivenza della foresta amazzonica. Basta che una sola di queste leggi venga approvata perché l’Amazzonia venga spinta oltre il suo punto di non ritorno. 

Già adesso, l’Amazzonia sta producendo più CO2 di quanta ne assorbe. Al momento, ci troviamo ad una percentuale del quasi 23% della sua superficie distrutta. Molti esperti sostengono che tra il 23% e il 25% e, sicuramente, oltre il 25%, si avrà il punto di non ritorno per la sopravvivenza stessa della foresta Amazzonica: passato questo punto non sarà più in grado di rigenerarsi.  

Una prima legge riguarda la possibilità di modificare la linea di demarcazione dei territori indigeni, fondamentalmente sarà molto facile spostare il loro confine dimostrando che è terra considerata utile a livello economico.

Un’altra legge riguarda le licenze ambientali. Questa si compone di due punti fondamentali: 

– le licenze ambientali saranno rese molto più semplici da ottenere.

– le licenze ambientali verranno date a livello locale, fornendo quindi alle autorità locali il potere di creare le loro regole per le licenze ambientali. In questo modo, quindi, sarebbero spinte a promulgare leggi che rendano molto semplice ricevere licenze, in modo da attrarre un più alto numero di multinazionali. 

La terza legge si chiama Land Grabbing Project e fondamentalmente rende più facile deforestare alcuni terreni e appropriarsene

Queste leggi, che Bolsonaro si appresta a far votare a fine settembre, sono in grado di portare l’Amazzonia oltre il punto di non ritorno in pochissimo tempo, distruggendo la vita di migliaia di popolazioni indigene e creando ripercussioni fortissime per tutto il pianeta. 

E’ l’ultima battaglia per l’Amazzonia

Le popolazioni indigene hanno lanciato un grido di allarme per aiutarle in quella che hanno definito un’ultima battaglia: è molto facile per Bolsonaro far passare le leggi, dal momento che ha un grande margine di maggioranza in entrambe le camere del Parlamento, ma è ancora possibile opporsi, attirando l’interesse internazionale su questa situazione. 

Quello che le popolazioni indigene stanno chiedendo è di aiutarle in ogni modo ad attirare l’attenzione internazionale sulla questione, non soltanto tra attivisti e scienziati, ma raggiungendo l’intera comunità internazionale, con particolare attenzione al settore economico. Il messaggio che vogliono mandare agli investitori e alle compagnie, soprattutto nel settore agricolo, è che, in realtà, se la situazione in Amazzonia peggiora perderanno molti più soldi di quanti ne vengono loro promessi adesso. 

È fondamentale aiutarli a far girare il loro messaggio il più possibile, affinchè i media inizino a parlarne e attirino l’interesse della comunità internazionale. 

Per chi fosse interessato, qui è possibile scaricare un report di APIC (The Articulation of Indigenous Peoples of Brazil), in cui vengono riportate una serie di informazioni volte a dimostrare i crimini di Bolsonaro contro le popolazioni indigene.

Per partecipare: https://www.emergencyglobalalliance.com/

https://www.standwithamazonia.com/

Ma la cosa più importante è riuscire a raggiungere più persone possibile con queste informazioni, soprattutto organizzazioni, giornalisti, agenzie di informazione! 

Valeria Belardelli

Condividi: