Stefania ha un viso dolcissimo, un sorriso che sorprende ed una voce colorata come un arcobaleno. Mille sfumature mi inondano il cuore, mentre mi parla del suo percorso come laureanda in Resource Economics ad Sustainable Development ( Economista Ambientale) e di come, da adolescente, ha scoperto il suo talento attraverso l’amore per la natura. Amore presente in lei fin da piccolissima. Il Dono del talento attraverso il quale entra in profonda empatia e connessione, come volontaria, con bambinə ed adolescentə nelle oasi LIPU e nelle iniziative con Lega Ambiente.

Si, perché di talento si tratta e non solo di passione. E quando coesistono è indubbiamente la situazione migliore. Esso si esprime al meglio laddove governa il senso del piacere. 

Ho voluto ricercare, attraverso il dialogo con Stefania, la comprensione di come si innesca, fin dalla tenera età, in ognuno di noi la fiamma viva dell’essere il vero se stesso ed approfondire la tematica della pedagogia dei talenti

La scuola è un luogo che troppo spesso non riesce a far scoprire i talenti agli alunni, in particolar modo per chi non ha occasioni di fare attività al di fuori delle mura scolastiche.

E ciò che non viene scoperto e quindi coltivato da bambinə, porta spesso ad adolescenze difficili e giovani adulti con difficoltà in ambito personale e lavorativo. Si innesca nel bambinə un malessere diffuso che nasce da una bassissima autostima e da una forte convinzione di essere unə incapace.

Volendo risalire all’origine del significato, un talento era una moneta e si narra che un maestro puní un servo per aver nascosto piuttosto che investito, il suo unico “talento”. L’interpretazione che se ne ricava è che non si devono nascondere i propri talenti in quanto sono doni ricevuti, ma vanno mostrati e messi al servizio di tutti, per la gioia nostra e degli altri.

È quindi compito del genitore, educatore, maestro o adulto di riferimento aiutare i piú piccoli nello scoprire, coltivare e donare agli altri il proprio talento, lasciando la libertà di agire e di seguire la propria strada per diventare poi, a sua volta, un adulto capace di educare altre giovani generazioni. Ma in che modo?

Tutto inizia dall’osservazione
senza giudizio

Lasciando il giudizio si entra nelle possibilità infinite dell’altrui visione e della scoperta. Facciamo in modo che i bambinə siano liberi di fare davvero i bambinə esprimendo una caratteristica fondamentale dell’infanzia: il pensiero magico. Cioè la capacità di sviluppare animazione dove non parrebbe possibile, di credere nei sogni, di dialogare con un amico immaginario o con un dinosauro in giardino. Forniamo loro un ambiente ricco di stimoli e di occasioni utili a far emergere interessi e talenti.

Ecco quindi le tre tappe del percorso di Stefania:

Scoprire: a 14 anni inizia, nell’oasi  LIPU di Cesano Maderno (MB), un progetto di crescita culturale e personale, durato un anno. Il percorso si chiama Go Green-Volontari per la natura e tramite il lavoro di gruppo Stefania si forma emotivamente: nel saper ascoltare, nell’essere responsabile anche per altri, nell’avvicinarsi ai bambini con laboratori e giochi nella natura. Scopre di amare visceralmente la natura ed il suo ecosistema e di voler farne il suo progetto di vita.

Coltivare: ha coltivato da allora il suo talento. Prima ultimando il progetto Go Green e poi attivandosi come volontaria. Ha inoltre scelto senza esitare il percorso di studi universitario dove approfondire la sua inclinazione ed ottenere il massimo slancio iniziando recentemente un Master in Manager della biodiversità.

Donare: Stefania continua a donare il suo sapere, la sua passione e l’amore che ha in sé per la natura, attraverso il volontariato nell’oasi Lipu, rivolgendosi a famiglie ed in particolare a gruppi di bambinə con percorsi guidati, storytelling nel bosco, laboratori con materiali riciclati, giochi per acquisire la fiducia etc.. Ha aggiunto recentemente il volontariato sulle spiagge con Lega Ambiente, sensibilizzando i più piccoli nell’osservare ciò che arriva dal mare e sull’importanza del riciclo. È orgogliosa di ciò che riesce a trasmettere agli altri e felice di poter conoscere sempre persone nuove che le donano a sua volta la consapevolezza di sentirsi parte di qualcosa.

La frase di lei che più mi ha colpito e che porterò nel cuore del mio cuore è:

“Donare un opportunità ad un giovane può aprire molte strade, anche e soprattutto quelle impreviste”.

Ciò che infine a me rimane come valore importante è la convinzione che siamo tutti profondamente interconnessi, in un cerchio in cui si dona e si riceve nello stesso momento. In cui il sentirsi parte diventa fondamentale per essere partecipanti e non spettatori di questa vita comunitaria. Sempre grata.

Ed ecco degli spunti finali di approfondimento: ci sono due film che porto nel cuore e di cui consiglio la visione: Lontano da qui ( una storia di speranza capace di parlare di poesia e della sua assenza, nella vita moderna), e Billy Elliott ( un film ricco di messaggi positivi che insegna ad essere sempre se stessi).

Si può anche consultare i siti di associazioni come LIPU, WWF, LEGA AMBIENTE dove trovare i calendari con le attività e con tutte le proposte per condividere giornate nella natura.

Infine educhiamo in primis noi stessi per arrivare ai nostri figli. Tramite questo esercizio:

In un luogo ed in un momento sereno per noi, chiediamoci: cosa mi fa sentire vivo? Cosa mi fa sentire realmente me stesso? Accogli le risposte che arrivano dal tuo io profondo senza giudizi. Sii l’ispirazione per te, sii l’ispirazione per tuo figlio, sii l’ispirazione per il mondo. 

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