Un libro, due storie. Un oceano, due sponde. Una ragazza e una ragazzo, due fasci di luce.

Questo è Dove finisce il mondo di Anna Desnitskaya edito da Donzelli: un albo illustrato per bambini e bambine, ragazzi e ragazze, che dentro ha tantissimo, direi il mondo intero… Un libro che si legge da due parti, ha due copertine, in un gioco di lettura che si incontra al centro per poter essere letto da una parte così come dall’altra.

La copertina ufficiale del libro ci fa vedere la protagonista femminile Vera, ma basta girare e capovolgere il libro per capire che Vera non è sola, dall’altra parte del libro, alias del mondo, c’è Lucas.

Lei vive nella penisola di Kamciatka al limite della Russia che si sporge nel Pacifico, lui invece è in Cile – 16.000 chilometri li separano da nord a sud del Pacifico, come ci dicono i risguardi del lato di Lucas – ma entrambi sono alla ricerca di un amico al di là del mare, qualcuno che risponda ad un saluto in codice morse (il codice morse è riportato nei risguardi dal lato di Vera).

Vera e Lucas sono soli, lei con la mamma e la nonna e nessun amico, lui con il papà e nessun amico, curiosi di tutto, soprattutto di capire cosa accade lì dove finisce il mondo, sull’orlo dell’oceano.

Se sfogliate da una parte e dall’altra il libro Dove finisce il mondo vi accorgerete che sia Lucas che Vera ci sono già l’uno nella vita dell’altro. Se è vero che ciascuno cresce solo se sognato diciamo che loro si sognano a vicenda senza conoscersi né avere l’uno idea dell’esistenza dell’altro ma desiderando fortemente che quell’altro esista.

Nelle tavole incrociamo una specie di fantasma giallo che alla prima lettura ci sembrerà un semplice amico immaginario, ma dalla seconda lettura l’identità di questo amico giallo ci parrà chiaro: Lucas e Vera sono già insieme!

Sia Vera che Lucas ogni sera vanno rispettivamente con la mamma e col papà sul bordo dell’oceano e lanciano messaggi morse con le loro torce elettriche. Se esistesse solo la razionalità sia noi che loro sapremmo che lo sforzo è del tutto vano, nessun raggio di luce più attraversare l’oceano, ma per fortuna non esiste solo la ragione e infatti ecco che una sera entrambi vedono finalmente una luce in risposta.

Tutto questo accade nelle doppie tavole centrali in cui il fascio di luce ci capovolge e ci invita a fare lo stesso con il libro per iniziarlo di nuovo, dall’altro lato, per leggere una nuova storia, o meglio l’altro lato della stessa storia.

Dove finisce il mondo è un libro strano e per questo ancora più interessante: dentro c’è la narrazione, e ci sono anche tante tematiche importanti; ma c’è anche la divulgazione. Le tavole giocano tra fiction e non fiction dandoci elementi geografici e non solo che sono propri della non-fiction ma di fatto usando la fiction per portarci là dove sembra finire il mondo e invece… e invece il mondo continua, il nostro vero che è tondo e non finisce mai, e quello dei due protagonisti che hanno solo bisogno di trovare qualcuno simile a loro, fors’anche, letteralmente dall’altra parte del mondo!

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