Tanto fumo, troppo fumo. Ecco cosa vedono gli abitanti di Ciampino dopo l’incendio che c’è stato nei giorni scorsi. Ma d’altronde sembra che quest’estate gli incendi siano praticamente all’ordine del giorno. Ed anche il Comune di Ciampino è entrato a far parte della lista delle città che hanno dovuto spegnere incendi.

I vigili del fuoco hanno dovuto spegnere nella giornata del 29 luglio l’incendio che stava distruggendo l’Ecologica 2000, l’impianto per lo stoccaggio dei rifiuti. Quindi incendio spento, tutto apposto? Pare proprio di no. Le fiamme hanno prodotto una nube tossica che non sembra intenzionata ad andare via. Al contrario, sembra crescere sempre di più andando ad “abbracciare” (se si vuole dire così) altri Comuni oltre a Ciampino stesso.

Sono 8 i Comuni inseriti nella “zona rossa” e perciò tenuti sotto stretto controllo: Ciampino, Grottaferrata, Marino, Albano, Ariccia, Castelgandolfo, Frascati e Lanuvio. Se abitate in queste zone c’è solo una cosa che dovete fare: tenere porte e finestre chiuse. Di conseguenza, che se le volete visitare proprio in questi giorni, è caldamente consigliato di cambiare i vostri programmi.

La nube tossica prodotta dal rogo, infatti, sta portando sopra le teste degli abitanti dei comuni appena elencati delle sostanze estremamente nocive: la diossina e il benzopirene. Per tutti coloro che non sono dei chimici, la diossina è una sostanza che si produce dopo la combustione (come appunto da un incendio), mentre il benzopirene è una sostanza cancerogena. Entrambe le sostanze vengono tenute sotto controllo dall’Arpa Lazio perché stanno raggiungendo dei valori troppo alti. E respirarli non può sicuramente essere positivo.

Da qui l’indicazione di tenere porte e finestre chiuse. Magari converrebbe ritirare fuori anche le tanto odiate mascherine (perché no), per evitare rischi anche quando si esce di casa. In ogni caso i cittadini vedono nero; non solo per la nube.

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