Ci sono artisti ossessivi, quelli che ripetono il loro lavoro all’infinito, mettendo a fuoco di volta in volta con più precisione il proprio micromondo. Sono più riconoscibili e meno aperti all’altro da sé. E poi ci sono quelli eclettici, curiosi di tutto e disposti a buttarsi in ogni nuova avventura con immutato entusiasmo. La loro opera, ad uno sguardo superficiale, sembra  non coerente, ma in realtà è composta da un macropuzzle in continuo divenire (Foto: Angelo Cricchi).

Condividi: