La politica ha sempre trattato le questioni legate alla tutela degli animali come di secondo (ad essere ottimisti) piano, e quando se ne è occupata lo ha fatto per lo più in modo strumentale. Perciò il nostro ospite di oggi Gianluca Felicetti, una vita di impegno come attivista e poi presidente della LAV – Lega antivivisezione italiana, ha deciso di scrivere un libro: La politica degli animali, per spiegare tutto quello che dovrebbe cambiare in questo (non) rapporto. Nell’interesse delle specie non umane, ma anche della nostra.

Da Berlusconi che esibisce Dudù come elemento della sua comunicazione mediatica, alla guerra dell’attuale presidente del Trentino nei confronti degli orsi – comodi quanto incolpevoli capri espiatori per una gestione dei rifiuti, e della presenza umana in generale, che non tiene conto delle loro abitudini di vita – gli esempi di politica ostile o negligente sono tantissimi.

La cura degli animali, il loro benessere

E ancora, il sistema fiscale e quello della ricerca scientifica che continuano, direttamente o indirettamente, a premiare pratiche basate sullo sfruttamento degli animali rispetto alle alternative cruelty free, che pure ci sono e sarebbero perfino economicamente vantaggiose. Eppure la cura degli animali, oltre ad essere un atto etico, porta benefici anche alla società umana: crea buona occupazione – veterinari e guardiaparco sono solo gli esempi più ovvi – e ridisegna profondamente quel sistema produttivo che ci sta portando verso il collasso climatico, di cui proprio gli allevamenti intensivi sono tra i principali responsabili.

La causa del benessere animale, sottolinea Felicetti, va rappresentata con forza e nel modo giusto: non cioè contrapponendo alla caricatura dell’animale pericoloso e cattivo quella ugualmente falsa dell’animale disneyano, ma appunto entrando nel merito delle decisioni concrete sulla società che vogliamo, sul futuro che vogliamo. Perché essere animalisti non è solo un sentimento ma – appunto – una scelta politica.

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