Nella antica villa romana di periferia, dove trascino le mie membra per brevi e rantolanti allenamenti, c’è una piccola palestra all’aperto tenuta splendidamente da un signore magrebino. Tra assi e parallele, fanno bella mostra di fisici scolpiti alcuni ragazzetti, per lo più stranieri. Leggermente appartati, tre ragazzi africani svettano per naturalezza nel compiere esercizi impossibili alla trave. Un gruppo di bambini italiani li guardano ammirati. Oggi il più coraggioso dei ragazzini si è fatto sotto ed ha parlato con quello che sembra essere il più bravo dei tre. Lui, dinoccolato ed elastico, ha smesso subito di fare gli esercizi e ha impiegato l’ora successiva ad insegnargli dei movimenti complessi. (Foto: Angelo Cricchi).

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