Dj e producer attive dal 2013, le sorelle Floriana B. Capriati e Ilenia R. Capriati (in arte Sisters Cap) in questi ultimi anni hanno suonato in diversi locali presenti negli ultimi anni nella Top 100 Clubs di DJ Mag.

In particolare in club quali Acquarius, Kalypso e Papaya in Croazia, Titos a Palma di Maiorca, Bees House e Playhouse in Cina, Pasha e Playboy Club in India. Le produzioni ed i set delle Sisters Cap spaziano dalla house alla progressive house, con sconfinamenti in altri generi musicali, primo tra tutti il cosiddetto future rave, che combina a sua volta techno e progressive house, senza trascurare melodia e la giusta energia.

Ad inizio ottobre è uscito il loro nuovo singolo 4 U per l’etichetta discografica 2Dutch, nuova release di una discografia che le ha viste firmare tracce per label quali Protocol Recordings di Nicky Romero, Smash Deep, sub-label della Smash The House di Dimitri Vegas & Like Mike e Revealed Recordings di Hardwell, tutti nomi di dj e producer da anni protagonisti nei più importanti festival mondiali. Conosciamo meglio le Sisters Cap con questa intervista con Floriana Capriati.  

I vostri inizi da dj?
Da bambine Ilenia diceva sempre ‘sento che un giorno saremo due dj’. Non c’era motivo lo pensasse e lo dicesse: io studiavo con l’ambizione di diventare ingegnere, lei era una danzatrice professionista che si divideva tra Roma, Firenze e Budapest. Tutto questo sino a quando non abbiamo acquistato i primi cd ed è stato amore a prima vista; il nostro primo set è stato in un pub e da quel momento è partito tutto, sono nate le Sisters Cap.

Che musica ascoltavate da teenager? E adesso?
Non abbiamo mai avuto un unico genere musicale preferito. Siamo cresciute con Miles Davis, Ella Fitzgerald, John Coltrane, Nat King Cole, tra i concerti estivi Umbria Jazz e una folle collezione di cd e vinili che nostro padre acquistava da tutto il mondo alla ricerca compulsiva e appassionata dei pezzi più rari. Per noi ascoltare jazz era pane quotidiano. Nel frattempo io ho iniziato ad ascoltare rock e – con la complicità di Ilenia – ci siamo avvicinate entrambe alla musica elettronica: amavamo ascoltare Moderat, Burial, Nicolas Jaar, Apparat, Modelselektor, Trentemøller, Alva Noto e molti altri di cui tutt’ora custodiamo gelosamente una discreta collezione di cd.

I vostri dj e producer di riferimento?
Dj di riferimento indubbiamente Timmy Trumpet per il suo carisma e la sua unicità; come produttori Dardust e Gigi Barocco.

Pro e contro di due sorelle che lavorano e fanno musica insieme?
È difficile trovare dei contro, ci riteniamo molto fortunate e non riusciamo neanche a immaginarci l’una senza l’altra. Complici in console, abbiamo una sintonia che ci consente di capirci spesso anche senza guardarci. Quando siamo in tour è quasi come stare a casa, quando hai un pezzo della tua famiglia sempre con te. Inoltre, come per tutti, anche a noi capitano periodi no e quando hai una sorella sai che puoi contare su di lei, in qualunque momento o luogo del mondo. Inoltre facciamo un lavoro nel quale anche l’immagine vuole la sua parte e il consiglio di una sorella è quello di cui sai di poterti fidare ciecamente. Possiamo tenere bassa la guardia, l’una nei confronti dell’altra, in qualunque ambito del nostro lavoro perché sappiamo che mai ci tradiremmo e questo ci consente di lavorare e di perseguire gli obiettivi delle Sisters Cap con estrema serenità e concentrazione.

Come definireste il vostro genere musicale?
È difficile per noi dare una definizione del nostro genere musicale perché ci piace giocare tantissimo con la musica sia nei live set sia in fase di produzione. Nei nostri dj set possiamo decidere di suonare una traccia più electro house o una hard dance, talvolta persino pop.

Il vostro rapporto con i social?
Siamo molto attive su Instagram dove abbiamo una community affiatata che ci segue alle serate, dove spesso i nostri follower ci regalano sorprese o ci portano pensierini per esprimere il loro affetto; per questo noi cerchiamo di rimanere sempre in contatto con loro. Siamo fiere e riconoscenti perché non è dovuto né scontato quello che fanno per noi: un rapporto che abbiamo costruito con il tempo e al quale teniamo molto. Di recente abbiamo aperto anche un profilo su TikTok, dove presto pubblicheremo contenuti esclusivi.

Il djing è ancora un dominio maschile?
Non sappiamo se realmente siano cambiate o stiano cambiando le cose ma siamo certe che a noi mai nessun collega o addetto ai lavori ci ha fatto sentire da meno. Ci sentiamo rispettate e stimate al pari di qualunque altro collega. Non è, e non sarà mai il nostro genere a definire o a mettere in dubbio la nostra professione.

Quali differenze avete notato tra le discoteche e i festival italiani e quelli stranieri?
In alcune località all’estero, come in Cina, dove abbiamo fatto la nostra ultima tournée prima del lockdown, le discoteche hanno una maniacale attenzione alla cura del dettaglio; i locali di per sè sono maestosi! Gli impianti audio e luci sono super performanti, gli effetti speciali come CO2 o i coriandoli lasciano davvero a bocca aperta. Per non parlare dei ledwall che ti fanno sentire davvero piccola per le loro dimensioni. Anche l’animazione, coloratissima, è un vero spettacolo.

Progetti futuri in divenire?
Grazie al lavoro nostro e di tutte le figure professionali che collaborano con noi – che non si vedono mai perché lavorano dietro le quinte – stiamo realizzando alcuni progetti entusiasmanti che ci vedono particolarmente impegnate negli ultimi tempi. Non possiamo ancora svelare nulla, ma possiamo affermare con certezza che varrà davvero la pena continuare a seguirci! 

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