Mi aspettavano sotto casa. Davanti al portone. Mi aspettavano da giorni ma io ero andato via all’improvviso, senza dire nulla a nessuno, con il mio carico di incoscienza e di colpe. Mi aspettavano silenti, come una cartella esattoriale, spietata ed incancellabile. Mi aspettavano immobili ed io le immaginai prima ancora di poterle vedere. Parcheggiai davanti al portone chiusi per un attimo gli occhi, respirai forte e alla fine mi diressi verso di loro. (Foto: Angelo Cricchi)

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