La Terra Buona è un film diretto da Emanuele Caruso, cineasta italiano, tra i capofila del cinema indipendente.

In parte coprodotto tramite il crowdfunding, come per il precedente E fu sera e fu mattina, è interpretato da Fabrizio Ferracane, Viola Sartoretto, Lorenzo Pedrotti, Cristian Di Sante, Giulio Brogi, Orfeo OrlandoMattia Sbragia

La Terra Buona interseca tre vicende vere, che nella realtà non si sono mai incrociate: una ragazza malata terminale di cancro che cerca una cura alternativa, un frate che ha creato una libreria immensa tra le montagne e un ricercatore perseguitato per le sue idee innovative.

Giulia, detta Gea (Viola Sartoretto), fugge da casa insieme all’amico Martino (Lorenzo Pedrotti), per raggiungere Val Grande, in Piemonte, dove sa essersi rifugiato il professor Giuseppe Mastroianni, detto Mastro (Fabrizio Ferracane).

Ad ospitare Mastro e il suo assistente biologo, Rubio (Cristian di Sante), sono Padre Sergio (Giulio Brogi), con il suo tuttofare Gianmaria (Orfeo Orlando).

Da qui in avanti saranno presenti diversi SPOILER.

Rubio è molto diffidente con i nuovi venuti mentre Mastro decide di visitare Gea e colpito dalla sua vicenda, anche perché è stata mandata dall’amico Don Lorenzo, zio di Martino, decide di curarla, a patto che il ragazzo resti con lei tra quelle montagne impervie.

Sono montagne davvero impervie, dato che per arrivarci ci vogliono 4 ore a dorso di un’asina, l’anziana e dolce Dolores, di proprietà di Gianmaria.

Ma soprattutto tra queste montagne non funzionano i cellulari, la radio, l’elettricità.

Non a caso viene chiamato Monte Paradiso. La Terra Buona non è un’elegia della vita campestre, né della medicina alternativa contro quella delle cattive lobby farmaceutiche.

Racconta invece il percorso di alcune persone, che, in maniera diversa, stanno perdendo tutto.

La voglia di vivere dei malati

Gea vuole disperatamente vivere e si aggrappa a tutto, anche a diventare una cavia, pur di non morire. Quella vita in mezzo alle montagne le ridona energia, anche perché Rubio la spinge a mangiare molte vitamine e Martino si apre con lei, donandole affetto e abbracci.

No, nessuna storia d’amore. Non in quel senso almeno. Gea è malata terminale, vuole abbracci, rassicurazioni, affetto, empatia. In una parola ascolto.

Per i malati tutto questo è essenziale.

Viola Sartoretto dà un’interpretazione delicata, che coinvolge lo spettatore, senza esagerazioni e forzature, dando voce ai malati in una maniera meravigliosa.

Splendidi anche Fabrizio Ferracane, Cristian Di Sante, Giulio Brogi e Orfeo Orlando.

La Terra Buona non ci racconta come andrà a finire per Gea, non è importante, sappiamo solo che lei ha trovato il modo di non essere più invisibile al mondo e questo le ha dato la forza di riprendere a vivere, anche i pochi mesi che forse le restano.

La terra buona e la bellezza dell’anima

Ad aiutarla in tal senso, anche la scoperta della Shangri-la di Padre Sergio, un’immensa biblioteca, di 60 mila volumi, che il frate ha raccolto negli anni.

Il vedere quel labirinto colmo di libri fa venire i brividi quanto la vista degli splendidi paesaggi della Val Grande. La bellezza salverà il mondo diceva Tolstoj ed è questo il tipo di bellezza di cui parlava. La bellezza del cuore. La bellezza dell’anima.

Le cose che amiamo sono la nostra luce La luce che c’è dentro le persone, citando il titolo di un libro di Banana Yoshimoto.

Questo scopre anche Martino che, riluttante accompagnatore di Gea, in principio, voce narrante della vicenda, si innamora di quei posti, tornando a sorridere come mai prima d’ora.

E l’arrivo di Gea spingerà Mastro e Rubio a tornare al loro lavoro di dottori, desiderosi di salvare più vite possibili. Perché questo è il lavoro del medico, non la baraonda che li aveva circondati, nel bene e nel male, prima del loro arrivo.

Il Male e Il Bene sono ovunque

I due saranno costretti a fuggire da Val Grande, anche per colpa di alcuni valligiani,tra cui Flavio (Mattia Sbragia), desiderosi di vendicarsi del frate, colpevole, a loro dire, di portare lì “drogati, criminali, gentaglia”.

Nessuna elegia, dicevano, della vita tra le montagne, nemmeno dei suoi abitanti.

La Terra Buona è solo il racconto di chi riscopre la bellezza, anche se sta forse morendo e forse proprio per questo.

Trovate La Terra Buona qui: La Terra Buona Prime Video.

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