Quando viaggi continuamente, i tuoi spazi familiari diventano i non luoghi. Sono l’aeroporto, la stazione ferroviaria, l’autogrill. Posti dove passi la maggior parte del tempo in attesa di una coincidenza, del ritardo, di espletare i controlli di sicurezza. In questi non luoghi il tempo diventa prezioso perché è il solo momento nel quale stai con te stesso in tutta la precarietà che condividi con persone di passaggio come te (perché nessuno abita lì). C’è una sospensione del giudizio ed una rassegnazione ad essere prigionieri di un sistema che prima o poi ti lascierà libero di dirigerti verso casa. (Foto: Angelo Cricchi).