C’era un vascone nella tenuta vicino al Divino Amore, che alcuni avrebbero pomposamente potuto chiamare piscina. Piastrellato di azzurro e colmo di acqua fetida e stagnante, pare vi dimorassero alcune carpe, ma era difficile accertarsene per il groviglio di rovi e di spine che solo in estate si giustificavano, donando delle more grosse come nocciole. Ad addolcire tutto il desolante paesaggio, era disseminato un prato di rampicanti in fiore, le passiflore, piantate dalla mano sapiente di mio nonno che me ne indicava il significato ad ogni fioritura: “questi erano i chiodi, questo il martello e questa la corona di spine di nostro Signore”. (Foto di Angelo Cricchi).

Condividi: