Quando vado sul fiume e la corrente trascina il battello giù verso il tramonto, dopo aver soddisfatto le mie urgenze fotografiche, me ne sto lì a contemplare la convergenza delle rive che si allontanano man mano che scendo verso il mare, e mi sento felice. C’é qualcosa nel discendere i fiumi lentamente, osservando sulle rive la gente che lavora, cucina, fa il bagno al tramonto, c’é qualcosa nella corrente e nell’immobilità, nelle chiatte e nelle canoe, che mi appartiene profondamente. Qualcosa che ha a che vedere con la vita, un fluido, morbido movimento verso qualcosa (e non verso l’infinito che é ciò che mi spaventa del mare). Ci sono un inizio ed una fine, non necessariamente gloriosi. (Foto: Angelo Cricchi).

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