Ho scritto recentemente su Repubblica, insieme a mia moglie Rory Cappelli, un paio di articoli sulla faccenda dei documenti, di cui tanto si parla in seguito alla sentenza di un giudice illuminato che ha definito il decreto Salvini del 2019 un eccesso di potere.

A seguito del nostro appello alla Premier Giorgia Meloni, e alle mie critiche a Salvini, i miei account Instagram e Facebook sono stati hackerati (vedi l’articolo su Gay.it). Tutta la vicenda mi ha fatto capire quanta ignoranza ci sia riguardo all’argomento omogenitorialità, famiglie same-sex, bambinə arcobaleno.

Ph. di Guido Fuà

Essendo molto sensibile al diritto all’ignoranza, la cui difesa mi impegna come giornalista, mi permetto di spiegare alcune cose in tema di stepchild adoption (adozione del figlio biologico del partner) e rispondere con semplicità alle domande frequenti delle persone (vedi le FAQ sotto).

Sono informazioni che replico nell’autofiction che uscirà il 10 maggio per Giunti, co-firmato con mia moglie Rory Cappelli (collega di Repubblica), con la copertina tratta dall’opera famiglia dell’artista Marco Lodola, proprio sulla storia della mia famiglia, che è stata sottoposta alla prima consulenza tecnica d’ufficio mai richiesta in Italia a una coppia omosessuale (con tanto di perizia psichiatrica, telecamere nascoste, assistenti sociali, visite all’asilo, convocazione dei parenti, etc), finita con la seconda sentenza italiana di stepchild adoption. Credo infatti che ci sia molta confusione e cattiva informazione non tanto (o non solo) per qualche complotto editoriale omofobo a danno della comunità LGBTQI+ ma perché la materia è davvero complessa.

Eugenia Romanelli e Rory Cappelli n Campidoglio, unite civilmente da Monica Cirinnà (Ph. Chiara Pasqualini)

In Italia, alle coppie omosessuali,
è vietato riprodursi

O meglio, non esiste (per manifesta volontà politica) legge che regoli la materia. Chi figlia deve per lo più ricorrere al tribunale (esistono altri percorsi come le trascrizioni o altro, ma non vorrei complicare il discorso) per vedere riconosciuto anche giuridicamente il genitore non biologico. 

Il fatto che oggi le sentenze per stepchild adoption abbiano spesso esito positivo non significa che in Italia siano tutelate le coppie same sex che decidono di riprodursi. Inoltre, la stepchild adoption (adozione in casi speciali, articolo 44, lettera D) permette, a chi intreccia un legame con un bambino-a che ha un solo genitore e purché la relazione con il genitore sia stabile, di adottarlo, nell’’interesse superiore del minore. È una filiazione giuridica che si sovrappone a quella di sangue non estinguendo il rapporto con la famiglia di origine.

Ph. Alessandro Serranò

C’entra ben poco con un progetto genitoriale, dunque, perché, al contrario, la stepchild adoption prevede, per il bambino-a, un accaduto drammatico a cui consegue, come riparazione, l’adozione. Non solo. Se una coppia eterosessuale ricorre alla donazione di gameti (legale in Italia solo per le coppie etero), non occorre ricorrere al tribunale perché al figlio-a venga riconosciuto come genitore legale anche quello non biologico. 

Tutto questo per ribadire che in Italia ad oggi non c’è alcuna tutela riguardo alla filiazione delle coppie omosessuali, le quali, per avere tali tutele, devono quindi necessariamente ricorrere al tribunale, con esito ovviamente incerto.

FAQ su genitori same sex

Due persone dello stesso sesso possono sposarsi in Italia?

Il matrimonio egualitario non è previsto. Esistono tuttavia le Unioni Civili, specifica formazione sociale dedicata alle coppie omosessuali, un contratto molto simile al matrimonio, giuridicamente più avanzato, che riporta le seguenti macro-differenze:

  1. Non è prevista la possibilità di adozione né di procreazione assistita e i coniugi non potranno accedere alle prestazioni di maternità/paternità né agli assegni familiari. I bambini nati durante l’unione civile, dal punto di vista giuridico, saranno considerati figli del solo genitore biologico.
  2. Non c’è obbligo di fedeltà.
  3. Si può accedere al divorzio senza il periodo di separazione e senza ricorrere a un giudici: basta l’ufficiale di Stato Civile.
  4. La mancata consumazione del rapporto non è motivo di scioglimento dell’unione.

Due persone dello stesso sesso possono ricorrere alla procreazione medicalmente assistita in Italia?

No.

Due persone di sesso diverso possono ricorrere alla procreazione medicalmente assistita in Italia?

Si, sia tramite fecondazione omologa che eterologa (tramite donazione di spermatozoi o ovociti) anche se non sposate.

In Italia si può diventare donatori di gameti (spermatozoi o ovociti)?

Si: la donazione è anonima e gratuita e, per i lavoratori o lavoratrici dipendenti, si ha diritto a permessi retribuiti.

Una coppia eterosessuale può ricorrere alla gestazione per altri (o maternità surrogata o, più volgarmente “utero in affitto”) in Italia?

No.

Una coppia omosessuale può ricorrere alla gestazione per altri in Italia?

No.

Quali italiani ricorrono alla gestazione per altri all’estero?

Per circa l’85% coppie eterosessuali, per il 10% coppie omosessuali o persone single.

In quali Paesi è legale la gestazione per altri?

In Europa è legale solo la gravidanza solidale e altruistica (ossia a titolo gratuito, con il solo rimborso delle spese mediche) nel Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio e Portogallo. Così come in Canada e in India. In Stati Uniti, Sudafrica, Ucraina e Russia è legale anche la forma commerciale. La maternità surrogata commerciale vuol dire un giro di affari di miliardi di dollari, anche se i Paesi che la consentono si stanno via via riducendo.

Come fanno due donne ad avere un figlio?

Attraverso la procreazione medicalmente assistita all’estero, ad esempio:

  • IUI (Inseminazione Intrauterina): consiste nel trasferimento degli spermatozoi donati alla coppia lesbica e opportunamente preparati in laboratorio, direttamente nell’utero della ricevente della coppia omogenitoriale, come nel nostro caso. E’ normalmente previsto un monitoraggio ecografico dell’ovulazione che permette di seguire lo sviluppo del follicolo ovarico e dunque di ottimizzare il timing di trasferimento degli spermatozoi. E’ questa una tecnica che nel caso delle coppie lesbiche è sempre eterologa poiché il gamete maschile è reperito all’esterno della coppia;
  • FIVET/ICSI (Fecondazione in vitro e successivo transfer embrionale): prevede una prima fase di iperstimolazione attraverso farmaci per controllare l’ovulazione di una delle due componenti della coppia lesbica. Il monitoraggio ecografico dello sviluppo dei follicoli ovarici permette di ottimizzare il timing del prelievo eco-guidato. Gli ovociti così raccolti vengono fecondati in vitro o mediante la tecnica FIVET classica che prevede l’incubazione di questi con il seme donato (fecondazione eterologa) oppure con la tecnica di gran lunga più utilizzata attualmente che è la ICSI, che prevede l’iniezione dello spermatozoo donato direttamente nel citoplasma dell’ovocita mediante un micromanipolatore. Seppur più costosa, questa tecnica ha una più alta percentuale di successo rispetto alla inseminazione intrauterina in quanto permette di fecondare più ovociti, osservarne lo sviluppo in vitro e trasferire più embrioni aumentando così la probabilità di impianto;
  • Ovodonazione o embriodonazione. Va distinto il caso in cui una partner dona all’altra che porterà poi la gravidanza oppure il caso in cui la donazione di ovociti si realizza mediante il coinvolgimento di una terza donna esterna alla coppia, che dona alla ricevente;
  • Embriodonazione. La coppia lesbica adotta un embrione congelato e donato da coppie che si sono sottoposte a procedure di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)
  • Gestazione Per Altri. Essa prevede il reperimento degli ovociti all’interno della coppia lesbica oppure da una donatrice. Una volta ottenuti in vitro gli embrioni col seme donato, viene coinvolta nel processo una donna portatrice che si presta a portare a termine l’intera gravidanza.

Come fanno due uomini ad avere un figlio?

Attraverso la gestazione per altri all’estero.

Come funziona la gestazione per altri (o maternità surrogata)?

La tecnica è identica a quella suddetta per le coppie lesbiche, con la differenza che generalmente il seme è reperito all’interno della coppia. La gestante porta in grembo un concepito di cui non sarà madre legale. Vi può essere una sola persona, senza partner, che mette a disposizione il proprio seme e ricorre a questa pratica con una donna gestante, utilizzando anche l’ovocita di questa. Vi può essere una coppia uomo-donna che usa il proprio materiale genetico, ovvero quello dell’uomo della coppia e quello della madre gestazionale. Vi può essere una coppia omosessuale composta da due uomini o da due donne. Vi sono cinque persone coinvolte quando sia l’ovocita sia il seme vengono forniti da terzi, l’utero viene messo a disposizione dalla gestante e vi è la coppia che ricorre a tale pratica a cui è destinato il bambino. Bisogna distinguere tra madre genetica, madre gestazionale e madre sociale (o giuridica). Ancora, il padre genetico e quello sociale possono corrispondere o no. L’espressione maternità surrogata deriva dall’omonimo istituto di diritto civile, la surrogazione, che consiste nella sostituzione del creditore con altra persona; il terzo che paga subentra nelle ragioni del creditore. Ordinariamente l’espressione madre surrogata viene utilizzata al fine di indicare la madre gestazionale.

Come si può diventare genitori legali in Italia se in coppia omosessuale?

Occorre rivolgersi ad un avvocato o una avvocata. Ad oggi, i genitori omosessuali riconosciuti tali giuridicamente hanno percorso iter diversi:

  1. La stepchild adoption (adozione del figlio biologico del partner) tramite sentenza di un giudice, come nel nostro caso.
  2. Il riconoscimento di adozione pronunciata all’estero.
  3. Il riconoscimento alla nascita di figli nati in Italia a seguito di fecondazione assistita realizzata all’estero da coppia di donne.
  4. La trascrizione di atti di nascita per bambini nati all’estero, sia in coppie di donne sia di uomini (tramite surrogazione di maternità).

Quanti sono i bambini legalmente riconosciuti con due genitori dello stesso sesso?

Questo dato oggi non esiste. Rete Lenford, Associazione di promozione sociale di avvocati e avvocate impegnati nella tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+ (lesbiche, Gay, Bisex, Trangender, Queer, Intersex, Asessuale, etc), ha ottenuto il riconoscimento giuridico della genitorialità di molte coppie omosessuali ma sono moltissimi i colleghi italiani non iscritti a Rete Lenford (come nel nostro caso) che hanno assistito coppie omosessuali nel loro percorso per diventare genitori legali.

Quante sono oggi le famiglie omogenitoriali in Italia?

Questo dato oggi non esiste. Le uniche stime risalgono a un’indagine del 2005 condotta dall’Istituto Superiore di Sanità insieme ad Arcigay che rilevò, su circa sette mila persone omosessuali, che il 18% degli uomini gay e il 21% delle donne lesbiche aveva dichiarato di avere dei figli. Si arrivò a stimare la presenza in Italia di circa cento mila minori che vivevano con almeno un genitore omosessuale, la maggior parte, tuttavia, nati da precedenti relazioni eterosessuali, dunque non famiglie di prima formazione (come la nostra). Nel 2011, il 15° Censimento generale della popolazione Italiana di ISTAT ha riportato in totale 7513 coppie dello stesso sesso che hanno dichiarato di essere unite da un legame affettivo di tipo coniugale, di cui 529 con figli. Tuttavia, lo stesso istituto ha precisato che il dato era sottostimato perché molte coppie conviventi hanno preferito non fare coming out e perché il dato riguarda solo le coppie residenti sotto lo stesso tetto. Famiglie Arcobaleno, Associazione di genitori omosessuali, vanta ad oggi oltre cinquemila soci, compresi però parenti, amici, sostenitori, alleati. Va anche notato che non tutte le famiglie omogenitoriali italiane sono iscritte, come nel nostro caso.

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