L’arte del riding, con le sue linee incise su asfalto e acqua, traccia uno tra i mondi possibili. Hobo, ripercorrendo le gesta di chi ha contribuito a disegnare quelle linee, vuole riprendere quel vissuto e raccontarlo. Perché vogliamo generare momenti di rottura con il presente per riappropriarci dell’unico immaginario proprio del surf, dello skate e del punk: l’estensione del rifiuto.

Così, HoboTheMag, accoglie i visitatori sul proprio sito internet dove, da più di cinque anni, racconta il surf e la sua storia, Micky Dora, Greg Noll e gli anni d’oro della sperimentazione, la surf revolution e la sua acid connection, gli anni ’60 con la pischedelia, l’LSD e la fratellanza dell’amore eterno. Poi Jay Adams e la nascita dello skateboard moderno, i Black Flag e l’onda d’urto del punk, il professor Bad Trip e le sue visioni d’anarchia, dando così voce all’eco di una cultura che nasce tentando di scuotere il mondo che la circonda.

Circa ogni anno il collettivo cerca di produrre un libro, con l’intenzione di dare valore al proprio lavoro trascinandolo fuori dall’etere, dentro la fisicità, così da mettere un punto fermo di fronte alla bulimia di immagini e informazioni a cui siamo sottoposti quotidianamente a mezzo rete.

Il 18 di Maggio 2021 è stata lanciata la campagna di crowdfunding per Middle East Underground, il terzo libro edito da Hobothemag, compendio di due anni di reportage inerenti le culture underground di una parte dei paesi mediterranei e del Medio Oriente.

L’idea di fondo che sta dietro alla pubblicazione è che i popoli mediterranei abbiano, nell’animo, più aspetti di unione che di divisione, e che la contrapposizione tra mondo islamico e occidente sia sempre stata più un affare di Stato che di popolo. Il progetto tenta di narrare parte dell’enorme e complesso sentire collettivo delle sottoculture medio orientali, con l’obiettivo – citando l’introduzione del libro –

“di dipingere un’eco importante di un bagaglio culturale immenso, sottile e fortissimo come un filo di grafene che, inserito nella cruna della contestazione, riesce a cucire assieme gli spiriti ribelli, dalle sponde del Nord Africa all’Europa, passando per la Palestina, per Israele, per il Libano, la Turchia e il Sudan”.

Il libro oggetto della campagna di finanziamento sulla piattaforma italiana Produzioni dal basso conta 60 pagine di cultura surf, skate e punk in carta patinata di alta qualità, corredate da foto in gran parte analogiche e da illustrazioni originali.

Foto: Alessandro Gianni

Non una rivista usa e getta quindi, ma un libro da conservare, parte di un progetto che crede fermamente nell’indipendenza delle culture di cui tratta e che, in questa sua nuova veste cartacea, si presenta, come da tradizione, totalmente privo di pubblicità.

Potete trovare e sostenere il Crowdfunding a questo link.

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