Cos’è: Il termine omofobia si riferisce all’avversione verso l’omosessualità o le persone omosessuali. L’omofobia comprende qualsiasi atteggiamento degradante, discriminatorio, offensivo o sfavorevole nei confronti di qualcuno sulla base dell’orientamento omosessuale. Sebbene sia comune includere nel termine altre persone che costituiscono la diversità sessuale, come le persone bisessuali, transessuali e transgender, è importante chiarire che in questi ultimi due casi il termine utilizzato è transfobia. L’omofobia è il rifiuto e l’odio irrazionale nei confronti dell’omosessualità che porta alla violenza e alla discriminazione nei confronti delle persone con questo orientamento sessuale. Questi atteggiamenti negativi, pregiudizievoli e discriminatori costituiscono un reato nella legislazione di molti Paesi del mondo. Si stima che nel 2000 una persona omosessuale sia stata uccisa ogni due giorni in tutto il mondo a causa di atti violenti legati all’omofobia. Amnesty International riferisce che più di 70 Paesi perseguitano ancora gli omosessuali e 8 li condannano ancora a morte. Una ricerca del Pew Research Center rivela una diffusa accettazione dell’omosessualità in Nord America, nell’Unione Europea e in gran parte dell’America Latina e dei Caraibi, ma un diffuso rifiuto nei Paesi a maggioranza musulmana e in Africa, così come in alcune parti dell’Asia e della Russia. Le opinioni sono discordanti in Israele, Polonia e Bolivia.

Tipi di omofobia:

  1. Istituzionale: che proviene dalle istituzioni o dallo Stato stesso
  2. Omofobia eterosessuale: A differenza degli omosessuali, le persone eterosessuali non si sono mai chieste perché lo sono; pertanto, poiché l’omofobia è un costrutto sociale e poiché la società stessa ha deciso che l’eterosessualità è naturale, è stata riempita di stigmi e stereotipi, svalutando il gruppo omosessuale e proiettando su di loro ciò che è socialmente inaccettabile. Che la relazione eterosessuale sia piacevole, felice e appagante o meno, il gruppo omosessuale viene violato con la superiorità morale di sentirsi come uomini e donne “normali”: l’omofobia “salva” l’eterosessualità dall’omosessualità. L’omofobia serve anche a banalizzare l’omosessualità. La riveste di stereotipi, la trasforma in una caricatura, la trasforma in una parodia dell’amore e del sesso.
  3. Omofobia negli omosessuali: L’omofobia, paradossalmente, è molto comune tra le persone omosessuali; si presenta in modi diversi nel corso della loro vita. Anche se non sembra essere un rifiuto diretto, spesso si manifesta indirettamente. Quando una persona rifiuta i propri desideri, sentimenti e gusti, ciò si ripercuote in diversi ambiti della sua vita e delle sue relazioni interpersonali, nella sua vita sessuale e persino nella sua salute fisica ed emotiva. Può anche causare bassa autostima, stanchezza, stress e depressione. Inoltre, porta a una scarsa comunicazione e alla repressione delle emozioni.
  4. Omofobia appresa: In questo caso, l’omofobia appresa è quella che nasce in base al ruolo che la società impone al ruolo dell’omosessuale; la società propone agli omosessuali di comportarsi in un certo modo, di avere uno stile di vita “diverso”, e sono gli omosessuali che riproducono questo comportamento appreso, cioè interiorizzano e mettono in atto i comportamenti e il ruolo che la società si aspetta da loro. Questi comportamenti sono appresi, imposti, innati e imitati. Gli omosessuali devono imparare a mettere in discussione gli stereotipi e i ruoli sociali. Gli omosessuali non sono promiscui, ipersessualizzati o instabili ed è importante mettersi in discussione in modo critico per liberarsi dalle etichette.

Sulla giornata contro l’omotransfobia, consiglio l’ottimo articolo di Andrea Rubera, pubblicato all’interno della rivista Rewriters (https://rewriters.it/17-maggio-2022-giornata-mondiale-contro-omobitransfobia/).

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