Faccio un lavoro così: fotografo gente. Nuda, vestita, famosa o invisibile. Li scelgo quasi sempre io, talvolta mi scelgono loro. Siamo arrivati a casa di Patrizia, a Campo de’ fiori, una mattina di sette anni fa. Era già ammalata e portava la parrucca. Tutt’intorno i segni di una vita speciale. Lei, piccola donna gentile, in un batter d’occhio prende l’attenzione della troupe, e velocemente mi accorgo che siamo tutti emotivamente connessi e, cosa ancor meno spiegabile, commossi. Guardo oggi le foto che ti ho fatto. Le ho guardate spesso, insieme ai libri di poesie che hai regalato a me e ad ogni singolo membro della troupe, e mi viene una gran voglia di abbracciarti forte. (Foto: Angelo Cricchi).
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