Da quasi 30 anni, Aquafil ha intrapreso un percorso che vede nell’economia circolare il fulcro dei propri valori e della propria strategia di business. È un’azienda trentina che produce il filato di nylon rigenerato da reti da pesca e dal fluff di tappeti e moquette dismessi, usato da sempre più big della moda. Il fashion system, in cerca di livelli di sostenibilità sempre più alti, si è infatti appassionato a questo filato: 10mila tonnellate di Econyl, il filato di nylon prodotto da Aquafil, consentono di risparmiare circa 70mila barili di petrolio greggio ed evitare l’emissione di oltre 57mila tonnellate di CO2.

Risparmiare risorse, dare nuova vita a materiali altrimenti irrecuperabili, operare nel modo più efficiente per creare valore lungo la filiera e per il territorio: questi gli obiettivi ambiziosi che, passo dopo passo, hanno portato il Gruppo Aquafil a divenire un punto di riferimento virtuoso a livello nazionale e internazionale. 

I risultati, è il caso di dirlo, parlano da soli. Nel 2019 il fatturato di Aquafil è stato di 549 mln di euro. Oggi conta 2.650 dipendenti, 18 impianti ed è presente in 3 continenti. Ecco la nostra intervista a Giulio Bonazzi, CEO di Aquafil, l’artefice di questa perla della transizione sostenibile nella manifattura italiana.

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