Sesso, musica e tv: stasera andrà in onda su Rai3 la quarta puntata di Sex, un nuovo programma televisivo condotto da Angela Rafanelli e del quale faccio parte anche io in veste di musicista, uno spazio in cui ogni domenica in seconda serata si parla (e si canta) di sesso e di educazione sessuale.

Un programma, necessario, di servizio pubblico che cerca i toni e le parole giuste per dialogare di sessualità in tutte le sue sfumature, per riportare in televisione quella naturalezza che sarebbe insita nell’argomento. Per sovrascrivere, più che riscrivere, l’immaginario o forse per sottoscriverlo nel senso di ripulirlo dalle impalcature delle nostre sovrastrutture e far risplendere la facciata originale.

Erica Mou

La mia educazione è stata ottima, la mia educazione sessuale è stata inesistente. Di sesso a scuola non se n’è mai parlato, a parte qualche superficiale accenno biologico, e in casa l’argomento è rimasto un tabù nonostante l’approccio progressista della mia famiglia alle altre materie. E penso, scrivendo questo, di poter parlare a nome di tantissime persone della mia generazione e non solo.

Ma i tabù, che sono espressioni esclusive della mente, alla musica non interessano. Alla musica, che è sempre figlia congiuntamente di mente e corpo e di una necessità misteriosa che forse ha a che fare con l’anima, non interessano i pregiudizi, le questioni che abbiamo sepolto sotto montagne di perbenismo e che ci hanno resi ignoranti nel senso letterale del termine, ampliando il divario immaginario tra la mente e il corpo, rompendo l’armonia della nostra interezza, incrementando violenza, sminuendo l’importanza delle relazioni, del piacere e dell’amore.

E quindi durante le puntate di Sex posso spaziare all’interno di un repertorio immenso di canzoni che di sesso hanno saputo e sanno dire, da Sono una donna non sono una santa o Pensiero stupendo, brani rivoluzionari per l’Italia degli anni ’70, alle recentissime Notti in bianco o I wanna be your slave di Blanco e Maneskin.

E poi Madonna, Lady Gaga, George Michael, The Doors e ovviamente l’immensa Raffaella Carrà che proprio nel Teatro delle Vittorie di Roma, luogo storico nel quale le puntate di Sex vengono registrate, ha avuto per anni la sua casa artistica.

Con l’ombelico scoperto davanti a un’Italia bigotta, è stata forse proprio lei, la Carrà, a iniziare una vera rivoluzione sessuale in tv, fatta di empatia, di ascolto, di inclusione e spontaneità. Noi speriamo umilmente di continuare un cammino che segua le sue orme e di aggiungere un altro piccolo tassello di libertà in un puzzle complesso ma non per questo complicato.

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