L’ipotesi di vivere in un mondo che si configura solo per noi e che in realtà sia una “fiction” realizzata a nostra insaputa,  la avevo in mente fin da bambino. Mi giravo improvvisamente  sensa alcuna ragione, per beccare gli attori in fallo, ma loro rimanevano tutti fermi ed impassibili. La vita come una grande recita messa in piedi per noi, contemporaneamente protagonisti e vittime (Foto: Angelo Cricchi)

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