Soho, West End di Londra. Una fredda notte di febbraio. Cammini veloce contro vento e ti lacrimano forte gli occhi. Sei in ritardo. I tuoi amici non ti hanno aspettato per entrare – ‘legittimamente’ ti dici ‘d’altronde l’appuntamento era almeno trenta minuti fa’. Ti metti in fila fuori dalla porta blindata con le mani nelle tasche del cappotto per evitare che si congelino e, una volta dentro, cerchi di inquadrare il tuo gruppo setacciando con lo sguardo la zona affollata e animata da luci rosse a intermittenza. Non li vedi, è tutto troppo confuso: raggi colorati, fumo, sudore, piedi spalle e teste danzanti ovunque, i bassi che ruggiscono dagli amplificatori e fanno tremare il pavimento e con lui la tua cassa toracica. Finalmente ti si riacclimata il corpo. Ti guardi le mani, sono rosse, forse per il freddo, forse per le luci. Sospiri e pensi che in quel casino non troverai mai i tuoi amici, ma d’un tratto non ti importa più… tutto si ferma, tutti si incantano, le luci rosse perdono il loro protagonismo psichedelico-nevrotico e sono sostituite da un lento verde acceso che si diffonde fluido nella sala. Senti quelle note, tan tan tan tan tan tan tan tantantantantantan, salgono i battiti e con loro un sentimento d’attesa, di cui ti godi ogni istante. Quei tantantantantan si ripetono ancora e ancora. Un calore ti pervade e sembra di iniziare a levitare verso qualcosa, ma cosa? E poi eccolo! Drive boy dive boy
dirty numb angel boy
, è la voce di Karl Hyde che asseconda quel vorticare ascetico per poi lasciare il ruolo principale ai bassi che fanno saltare ogni piede freneticamente, neanche il pavimento fosse minato.

La sensazione che spero sia emersa da questo breve estratto immaginativo è esattamente quella che provo ogni volta che parte, in cuffia, in cassa, o ovunque, Born Slippy .NUXX degli Underworld. Probabilmente il mio giudizio è condizionato dall’idea complessiva che ho della canzone in relazione a Trainspotting, film a cui sono profondamente affezionata, e forse per questo la mia scenografia mentale diventa un club con luci rosse e verdi.

Questa traccia degli Underworld ha fatto impazzire generazioni e in parte bisogna ringraziare l’orecchio e l’intuizione di Danny Boyle. Il regista, nel ’96 in un negozio di dischi a Londra, incappa, per caso o forse no, nel 12” di Born Slippy, ne ascolta il lato B ed ecco l’imprinting! Sceglie Born Slippy .Nuxx come leading track per Trainspotting. Il film ha un successo incredibile e spinge alle stelle la popolarità del gruppo e della canzone, che dopo pochi mesi si piazza alla posizione numero 2 della classifica britannica.

Born Slippy .NUXX è di certo la traccia più celebre degli Underworld, ma dietro e oltre ad essa c’è un mondo immenso che vale la pena approfondire. Innanzitutto vorrei sfatare il mito riguardo al nome della canzone: molti e per molto tempo si sono riferiti al pezzo chiamandolo Born Slippy, elidendo il .NUXX, quando questo è proprio la discriminante fondamentale. Born Slippy infatti è un’altra traccia del gruppo britannico, prodotta nel 1995, priva di testo e a livello melodico molto lontana dalla versione .NUXX; consiglio di ascoltarla poiché io la prima volta, totalmente ignara, sono rimasta molto stupita.

L’inizio della produzione musicale degli Underworld come li conosciamo oggi, si fa coincidere con l’album del ’94, Dubnobasswithmyheadman, poichè qui vengono messe sul piatto le prime vere sperimentazioni elettroniche. L’album risulta un crossover tra classic acid house, techno e dub, mantenendo una base rock, che è quella da cui provengono Karl Hyde e Rick Smith, che nell’88 avevano composto Underneath the Radar e nell’89 Change The Weather, due album ancora radicati al funk al rock e al synthpop, molto lontani da quel che sarebbe venuto dopo. La chiave di volta per passare alla realtà della techno e dei bassi pesanti, è l’entrata nel gruppo del dj ventenne Darren Emerson, che introduce gli altri due alla cultura del clubbing. Dubnobasswithmyheadman è un album intrinsecamente differenziato: ascoltate M.E., che sta sul soft trance e sulla space, e poi Spoonman, che è una techno molto rapida, o anche Cowgirl.

Questo mix di generi continua anche nel 1996 con Second Toughest in The Infants, prodotto sempre dalla Junior Boy’s Own, la cui forza è nuovamente la diversificazione: dalle nevrosi dubstep di Pearl’s Girl si arriva a Blueski e al suo ritmo lento.
Tre anni dopo, esce Beacoup Fish, che segue l’onda del successo di Born Slippy .NUXX e fa bene! La base resta progressive house e trance, con contaminazioni ambient, intercettabili nel singolo Jumbo. L’utilizzo delle tracce degli Underworld in pellicole cinematografiche continua e in questo caso il singolo è Moaner e viene usato per Batman e Robin.

L’album del 2002, A Hundred Days Off, è composto senza Emerson che lascia il gruppo. Il filo conduttore resta techno e dub, ma si tende a orientamenti più melodici, tanto che imbattendosi nel singolo Ess Gee, viene da chiedersi se non si siano sbagliati ad inserirlo nell’album; ma il fatto è che non c’è regola e non deve esserci, perciò funziona!

Nel novembre 2018, gli Underworld si imbarcano in qualcosa di nuovo, registrano per un anno intero singoli e clip video che sono confluiti in DRIFT.Series1. Si tratta di un progetto audiovisivo che hanno affermato essere nato da un certo sentimento di noia, che in breve si è trasformato in una grande sfida e in un viaggio senza scadenza. Si tratta di una serie a puntate che guida l’ascoltatore all’interno della psiche della band, in un’esplorazione scandita dal ritmo della loro musica.

Il duo continua a produrre senza tregua, tant’è che gli ultimi due singoli sono usciti il 25 Febbraio di quest’anno nell’EP Vengence of the Universe, assolutamente distante dalle loro prime creazioni.

È interessante osservare la storia musicale degli Underworld, analizzandola dal principio ad oggi. A mio avviso, essi incorporano ciò che un musicista dovrebbe avere per non perire artisticamente: curiosità, sperimentazione, sfida continua, uscire dalle categorie dei generi e seguire le proprie pulsioni. Sono stati resident di tanti club del Regno Unito e hanno suonato in moltissimi altri in giro per il mondo e se mai ci sarà occasione di partecipare mi assicurerò di essere lì, avida di esperire quella sensazione che ho descritto prima e che per ora si sprigiona solo nella mia testa sin dall’intro di Born Slippy .NUXX.

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