Quanti sono i cacciatori in Italia? Meno di una persona su cento, ma le regole attuali sulla caccia consentono loro una libertà di movimento tale da rappresentare un limite a quella di tutt3. Il perché ce lo spiega bene Vera Risi, la nostra ospite di oggi, che lancia un allarme: c’è un disegno di legge in cantiere per rendere queste norme ancora più permissive.

Eppure servirebbe – a parte un’idea radicalmente diversa della convivenza tra la specie umana e tutte le altre – quanto meno una buona dose di prudenza, visto che si parla di armi.

Caccia. Cosa è permesso, cosa rischia di esserlo ancora di più

Ad esempio, pensate che per sparare sia obbligatorio tenersi ben lontani da strade e case? Sbagliato: sono considerati sufficienti rispettivamente 50 e 150 metri. O che non si possa entrare con un fucile carico nella proprietà privata altrui? A meno che non sia recintata, si può. Ecco spiegate le circa 80 vittime (umane, a cui vanno aggiunti gli animali domestici colpiti per sbaglio) di incidenti venatori nel 2023. 

Se passasse, la nuova legge renderebbe possibile cacciare tutti i giorni, anche nelle ore serali in cui gli animali selvatici escono allo scoperto, utilizzando tecnologie che sarebbero più consone a uno scenario bellico e pratiche crudeli come l’uso di richiami vivi. A talune forze politiche questo sembra buono e giusto, come sembra buono e giusto insegnare a prendere confidenza con le armi da fuoco fin da ragazzini (proposte di questo tipo per fortuna non sono andate avanti, ma non si sa mai).

Ma c’è un ma, spiega Vera Risi, e si chiama Costituzione. Precisamente l’articolo 16, che sancisce il diritto di tutt3 i cittadin3 alla libera circolazione sul territorio nazionale e ammette restrizioni a tale diritto solo per motivi di sicurezza e di salute pubblica, non per consentire a qualche migliaio di persone di sparare senza preoccuparsi di eventuali responsabilità penali. Ed è proprio su questo che fa leva la petizione Riprendiamoci i nostri boschi. Perché porre limiti alla caccia vuol dire restituire i territori a un uso pubblico sicuro.

ASCOLTA IL PODCAST

Condividi: