Il peggio viene in automatico, il meglio dobbiamo stimolarlo noi: è la cruda legge della natura, e deve spingerci alla propositività. Di questo parla Stephen King nella novella Elevation, uscita in Italia a febbraio 2019.

La trama: Missy Donaldson e Deirdre McComb, ex atleta di alto livello nelle corse di fondo, aprono un ristorante messicano con specialità vegetariane senza rendersi conto che la zona del Maine in cui vivono e lavorano è molto conservatrice, e la maggior parte della gente rifiuta di mangiare in un locale di proprietà di una coppia omosessuale sposata.

A questo razzismo reagiscono in modo opposto, l’una lasciandosene cadere vittima e l’altra iniziando un’inutile lotta contro i mulini a vento. Sin quando, al termine di una drammatica stracittadina, Deirdre vince e crolla a terra ricevendo l’abbraccio spontaneo della moglie.

È il punto di svolta, le due donne iniziano a essere percepite per quel che sono: non due peccatrici da condannare ma semplicemente due persone che si amano. Il pianto cui s’abbandonano sulla linea del traguardo svela la loro fragilità e insieme la loro straordinaria caparbietà di coppia titanicamente vittima della stupidità umana.

Da quel giorno la gente comincia ad avvicinarsi, cessando il boicottaggio del locale, che diventa il ristorante di maggior successo della città. Da Stephen King una lezione di civiltà e di psicologia da parte del re della narrativa mondiale.

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