Volete conoscere la domanda più potente? La domanda che spiazza tutti e vi restituisce la temperatura della società attuale? Eccola: “sei felice?”.

Fatela a bruciapelo, all’improvviso, a chiunque ed inaspettatamente, e guardate negli occhi la persona a cui vi rivolgete. La risposta arriva (a volte è soltanto un gesto od un silenzio) ed è li che troverete molto più di ciò che vi verrà detto.

Spostiamo ora l’attenzione verso i bambinə. Stessa domanda e modalità di osservazione. Indubbiamente le risposte saranno differenti nelle varie fasce d’età, provenienza e genere. Differenti nell’espressività. Ma soprattutto differenti rispetto al mondo degli adulti.

Eppure… 

Da tempo mi chiedo quand’è che l’influenza sociale, famigliare, morale, insieme all’esempio che i bambinə assorbono costantemente, orientino definitivamente la percezione della felicità ed il grado di soddisfazione individuale e quindi dell’intera società, contribuendo a creare così il capitale di intelligenza emotiva che ci distinguerà rendendoci unici.

Siamo sicuri che la pedagogia ed i nuovi metodi e ricerche debbano essere rivolti esclusivamente nell’educere (tirare fuori) dal mondo infantile? 

Perché non portare una visione di pedagogia della felicità che miri ad educare, anzi meglio ancora ad educarsi ad educare, i genitori o gli adulti di riferimento e che elevi il bambino/a nel ruolo Montessorriano di maestro/a di vita

Si, perché essere genitori oggi è una sfida impegnativa che richiede coraggio e voglia di mettersi in gioco.

E’ per questo che vi presento un progetto denominato Noi futuro della Terra, promosso e organizzato dall’associazione sociale Kama di Cerignola, nell’ambito dell’Avviso Sociale Puglia Capitale Sociale 3.0.

Il percorso, completamente gratuito, è rivolto a bambinə con età compresa tra i 6 e i 10 anni, e coinvolge anche i genitori, gli anziani e i ragazzi autistici attraverso incontri e laboratori, condotti e guidati da esperti e professionisti nel campo educativo. Tra gli obiettivi del progetto, finanziato dalla Regione Puglia, c’è la realizzazione di una piccola comunità educante, basata sui principi della solidarietà e condivisione.

Il primo incontro focalizzato su Chi è il genitore?, si è tenuto Giovedì 2 Febbraio presso la Ludoteca Isola Felice. A seguire il secondo è stato tenuto il 02 Marzo con tema su Lo sguardo come primo gesto della relazione educativa tra genitore e figliə

incontro del 2 febbraio. immagine fornita da associazione Kama

Il prossimo è fissato per il 27 Aprile 2023 e poi con cadenza mensile per l’intero anno in corso.

Relatrice e guida è la Dott.ssa Rosaria Dimodugno. Pedagogista ed esperta nella valorizzazione della genitorialità si occupa, da circa 15 anni, di minori ed adolescenti e lo fa con un’entusiasmo che solo la passione per il proprio lavoro rende tale.

Dottoressa Rosaria di Modugno

A lei ho rivolto, in esclusiva per Rewriters.it, le domande che seguono:

I genitori necessitano di essere educati, cioè resi consapevoli del loro ruolo e responsabilità. Cosa é mancato loro a tuo parere e come possono farlo ora?

Esatto. Nei genitori di oggi manca la consapevolezza circa il delicato compito educativo a cui sono chiamati, come portatori di un dovere etico, nei confronti dei loro figlə. Ritengo che ciò possa essere imputato sia alle difficoltà che i genitori hanno nel vedere i bisogni reali dei propri bambinə sia alla mancanza di autorevolezza come strategia educativa sulla quale deve costruirsi la relazione genitore-figliə.

Sicuramente una svolta educativa la si potrebbe avere se, ciascun genitore, adottasse uno sguardo diverso. Sguardo orientato alla guida del figliə, una guida che possa permettergli di dare forma al suo vero essere.

Qual è la richiesta d’aiuto che maggiormente ti viene fatta direttamente dai bambinə?

La richiesta d’aiuto che maggiormente mi viene fatta riguarda la difficoltà che i genitori hanno nel far seguire le regole. Purtroppo, andando ad indagare sulle modalità comunicative e relazionali, mi rendo conto quanto la mancanza di strategie educativamente efficaci sia alla base delle difficoltà che influenzano la relazione genitori-figlə. Relazione all’interno della quale, a volte, si assiste a delle lotte di potere piuttosto che ad una resa di cooperazione (a cui, ovviamente, i genitori devono essere educati).

Mi hai raccontato che nei primi due incontri gratuiti erano presenti esclusivamente le mamme, tanto da modificare leggermente il tema del secondo incontro da “Lo sguardo come primo gesto della relazione educativa tra genitore e figliə” a “Lo sguardo della mamma come primo gesto educativo…”. Ed i padri? Restano a casa con i bambinə? Delegano il “poi mi racconti tu” alle mamme? Si autoescludono per altri motivi? Mi interessa il tuo punto di vista nella realtà che vivi ed affronti professionalmente.

Purtroppo, nella nostra realtà, il più delle volte la gestione educativa spetta alle mamme ritenute più libere di potersi occupare dell’educazione dei figlə. Su questo ritengo fondamentale spingere verso un’apertura di mentalità, tanto che si è proposto di effettuare un incontro solo con i papà.. Vedremo come và.

Ringrazio la D.ssa Di Modugno per le sue risposte. Chiare, semplici e di aiuto per tutti i genitori o adulti di riferimento che si pongono domande o addirittura si sentono smarriti ed impotenti nella relazione educativa trovandosi spesso ingabbiati. Questo li porta a proporre schemi e/o stereotipi vissuti da loro stessi e necessitano di poter cambiare punto di vista. Ecco che l’ascolto fornito tramite questa iniziativa é fondamentale. Diventa crescita, scambio con altri genitori, supporto da parte di professionisti che hanno la visione di un futuro migliore per i bambinə e quindi per la comunità intera.

Riporto dei pensieri originali di Maria Montessori che tuttora risultano cosí moderni e furono precursori rispetto agli studi sulle neuroscienze odierni.

«Il bambino è una sorgente d’amore; quando lo si tocca, si tocca l’amore».

«Per insegnare bisogna emozionare».

«I genitori non sono i costruttori del bambino, ma i suoi custodi».

«Il bambino è insieme una speranza e una promessa per l’umanità».

Amore. Emozioni. Custodire. Promessa. Speranza. Un mantra di parole da ripetersi ogni giorno per una vita felice.

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