Il 24 Aprile Netflix ha rilasciato la seconda stagione di After Life. La serie scritta, ideata e prodotta dall’attore e comico britannico Ricky Gervais ci racconterà, con sei nuovi episodi, le avventure di Tony e dei suoi tentativi di ritornare alla vita.

Tony vive in un piccolo paese e, dopo la morte delle sua consorte, sprofonda in una situazione che si potrebbe definire depressione ma che forse è qualcosa che sconfina altrove. La perdita della persona cara scatena una sorte di angoscia, vergogna, forse per essere sopravvissuti. Probabilmente, come ci ricorda il filosofo Emmanuel Lévinas: “La morte dell’altro uomo mi chiama in causa e mi mette in questione, come se io diventassi, per la mia eventuale indifferenza, il complice di questa morte, invisibile all’altro che vi si espone espone; e come se, ancora prima di esserle io stesso destinato, avessi da rispondere di questa morte dell’altro: come se dovessi non lasciarlo solo nella sua solitudine mortale.


Gervais ovviamente filtra attraverso la comicità i comportamenti del suo personaggio, oramai fuori controllo, si sorride, a volte amaramente. L’incertezza che si crea ci mantiene in una piacevole sensazione trasversale tra commedia e dramma. Seguiamo con divertimento le avventure di Tony e il suo agire, politicamente scorretto, che ricorda l’insegnamento di Sun Tzu nell’Arte della Guerra: Per quanto possano essere critiche le situazioni e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente.

In sostanza, quando non hai più nulla da perdere, la libertà d’azione e di comportamento si svincolano dalla convenzioni sociali. Tony è in preda alla rabbia, diventa cinico, il suo humor nero e l’acredine verso tutti si acuisce, ma non si rende mai antipatico, anzi, nutriamo per lui, in fondo, una sorta di immedesimazione.
Intorno a lui un piccola e varia umanità viene a galla: la prostituita, il postino, il suo collega Lenny ecc. Personaggi semplici, ironici, surreali che il protagonista man mano tollera, accetta e inizia in fondo ad apprezzare per la loro pratica gioiosa della vita.


Una storia semplice costruita con dialoghi mai banali che porterà il protagonista a mutare i suoi comportamenti. Dopo una prima pars destruens giunge la pars costruens che lo aiuterà a ritrovare una motivazione per continuare a vivere, non più solitudine e solipsismo: la scoperta dell’altro sarà per lui la salvezza? Attendiamo la terza stagione, già annunciata, per vedere dove gli eventi lo condurranno. Come ricorda il personaggio di Anne a Tony: una società diventa grande quando gli anziani piantano alberi, sapendo che non siederanno mai sotto la loro ombra. Le brave persone si danno da fare per altri. Non c’è altro.

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