Avere un corpo non conforme quando si va a scuola e si vorrebbe solo l’approvazione di chi ci sta intorno non è facile. Ecco cosa racconta Balena di Giulia Muscatelli ed ecco perché è così importante leggerlo, ma, soprattutto, attivare un passaparola e far girare queste pagine di mano in mano.

Perché la voce di chi si racconta è autentica e potente nella sua assoluta mancanza di retorica. Perché la storia della sua protagonista è quella di tante ragazzine che, da bruco, speravano di diventare farfalle e non ci sono mai riuscite. Alcune son rimaste ciò che erano e hanno continuato a lottare per anni contro se stesse. Altre si son via via accettate e hanno fatto pace con la loro pelle e la loro storia. Tutte, in definitiva, sono state o sono ancora oggi immerse in un processo di autoconsapevolezza e presa di posizione.

“Balena è la mia verità [..] il racconto della bestia che sono stata e che, di tanto in tanto, continuo a essere: fallita, ignorata, bruciata, riemersa”.

Chi è “Balena” e cosa ci dice di noi

La morte del padre, il vuoto da riempire, il corpo che mangia qualsiasi cosa gli capiti a tiro – anche la carta, sì. Così Giulia, nel passaggio dalle scuole medie al liceo, delicato di per sé, si trasforma e, ancor prima di capire chi e cosa vuole essere, diventa “balena”. Non più persona ma bestia. Di quelle che quando si spostano fanno cadere cose. E tutti giù a ridere. Di quelle che quando c’è da spogliarsi si nascondono. E tutti a prendere in giro. Di quelle che son felici quando mangiano, ma subito dopo ecco apparire puntuali la vergogna e lo schifo di sé. E tutti sempre a non capire o a capire male, che poi è la stessa cosa.

In questo memoir Giulia Muscatelli racconta la sua storia. Non perché dietro a un corpo grasso ci sia sempre una tragedia. Non perché pensa di poter dare un messaggio universale. E no, non perché ha risolto una volta e per sempre i problemi con i suoi demoni. Giulia Muscatelli racconta la sua storia per accarezzare quel che è stata, chiederle scusa e provare ad andare avanti. Perché, spesso, è soltanto questo quello che dobbiamo fare. Perché, spesso, è soltanto questo quello che ci permette di vivere la nostra vita. 

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