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Mamma dice: “non aspetti neanche il panettone, dimmi, dove te ne vai coglione!”

Canzone di Natale – The Zen Circus

Nella storica canzone della band pisana, attiva dal 1994, il protagonista bypassava allegramente il cenone natalizio per recarsi dallo spacciatore: il mitico Abdul con le Nike di renna nuove.

E se vi dicessi che, quest’anno, per trascorrere un Natale Zen con tutti i santi crismi, non dovrete rinunciare neanche alle classiche 12 portate da nonna?

Per questo 2021 ormai agli sgoccioli la tappa è Prato. Posti limitati (purtroppo già sold out) all’interno dell’Officina Giovani ma tanto spazio fuori per stringersi davanti al maxi schermo.

La serata? Quella tradizionale: uno dei gioielli incastonati nella mitologia della band, da anni l’alternativa alla tombola con i parenti prediletta dai rockers.

Un banale cambio di data è l’unico dettaglio dissonante cosicché il Natale Zen si tinge di rosso Capodanno. Perciò, se hai bisogno di un promemoria, ora sai quando segnare l’evento sul calendario, niente scuse.

Sui social i fan sono già esplosi, complici anche le foto promozionali: grottesche a dir poco! Tuttavia, se ancora non ti sei convinto a mandare affanculo i soliti festini alcolici con gli amici collassati prima della mezzanotte, ecco qua 5 ottimi motivi per cui dovresti andare a sentire gli Zen Circus il 31 dicembre.

Motivo numero 1

Sono di parte, è bene metterlo in chiaro, ormai sapete che il sottopalco è il mio habitat naturale. In ogni caso, anche se non esistono (ancora) studi scientifici per provarlo, credo che il modo migliore per trascorrere una serata sia perdere la voce a un concerto. E se la serata in questione è l’ultima dell’anno, beh, che ve lo dico a fa’.

Motivo numero 2

Sono stati due anni infami per il mondo della musica e per chi ci lavora, due anni di scarsa considerazione e tutela pressoché assente. Invece di regalare il solito paio di guanti, acquista un biglietto (a prezzi proletari!) e sostieni un settore che non si è ancora propriamente ripreso dalla crisi pandemica.

Motivo numero 3

Gli Zen Circus suonano da dio. Certo, non sono più i ragazzini sguaiati degli esordi ma la loro energia è sempre palpabile e nelle code (tra le più lunghe della musica italiana!) i musicisti danno sfoggio di capacità prodigiose. In quest’ottica, anche le fragorose stecche di Appino, che pure fanno parte del gioco, passeranno in secondo piano.

Motivo numero 4

Non ti mancherà la dimensione accogliente di casa tua. Appino, Ufo, Karim e il Maestro sanno creare un clima intimo, familiare. Ogni concerto è come una grande festa di stronzi che cantano all’unisono gli inni dissacranti di una generazione disfunzionale. In più, capita sempre di tornare dalle serate Zen con i contatti di tanti nuovi amici: quanto è bello legare con chi ha il cuore che batte al tuo stesso ritmo! 

Motivo numero 5

Last but not least: inizia alle 23:45. Arrivati a questo punto, è impossibile tornare indietro. Avrete tutto il tempo del mondo per rimpinzarvi di lenticchie e cotechino con i vostri cari. E avrete anche la scusa per dileguarvi proprio quando, su Rai 1, comincia a cantare Gigi D’Alessio. Ringraziatemi dopo.

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