Cosa faresti se ti dovessi occupare di trovare lavoro a donne rifugiate, fuggite da guerre, violenze e miseria? Donne che non hanno altra alternativa che vivere di assistenza, quella di sottomettersi alla comunità di riferimento o a uomini con pochi scrupoli, esponendosi così al rischio di subire ancora violenze psicologiche e fisiche? Ci si può occupare di sociale in molti modi. La sartoria torinese Colori Vivi è un’impresa fondata per sostenere queste donne riconoscendogli una dignità attraverso il lavoro, la sartoria, la maestria del Made in Italy.

Il lavoro è un prerequisito fondamentale per l’attivazione di un vero processo di inclusione sociale: l’idea e la storia della sartoria Colori Vivi si basano sul presupposto che una donna straniera integrata sia una risorsa sociale ed economica per il territorio in cui vive. Ma vuole essere anche un messaggio che parla di pace e di un futuro in cui la convivenza con l’Altro diverso da Me diventa possibile.

Ecco l’intervista a Barbara Spezini, amministratrice unica di Colori Vivi.

di Barbara Santoro e Cesare Biasini Selvaggi

regia di Giacomo Graziano

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