Il nostro ospite di oggi, Marco Reggio, è un attivista antispecista e ci racconta una storia esemplare del rapporto distorto che la nostra specie ha con tutte le altre che condividono il pianeta. Una storia che ha un luogo simbolo: Casteller, in Trentino, e un protagonista conosciuto come M49.

Casteller, reintroduzione degli orsi nell’arco alpino

Tutto inizia con un progetto di reintroduzione degli orsi nell’arco alpino, progetto che in realtà è già una forzatura: perché da secoli l’orso era scomparso da quelle aree, perché si fonda sull’aspettativa che gli esemplari importati si comporteranno in modo da assecondare i progetti umani, e perché tralascia il fatto fondamentale che qualsiasi convivenza richiede un adattamento reciproco, e dunque anche la popolazione umana deve essere istruita su come interagire correttamente.

Quando la cosa ha cominciato a sfuggire di mano – le prime pecore predate, i primi residenti spaventati, infine un escursionista ucciso – un’amministrazione locale poco sensibile alla visione ecosistemica e in generale alle istanze della diversità ha colto l’occasione per creare la narrazione dell’orso problematico, capro espiatorio ideale sul quale scaricare le responsabilità di una gestione miope. Come i migranti, come chiunque rappresenti una presenza fuori norma nello spazio che qualcun altro considera proprio.

Casteller è a tutti gli effetti un carcere per orsi e M49 è un fuggiasco, due volte evaso e poi ripreso. Ma la sua ostinata ricerca della libertà ha aperto gli occhi all’opinione pubblica sulle condizioni di questa detenzione, facendo scattare una solidarietà che va oltre la galassia dei movimenti ambientalisti e antispecisti.

#StopCasteller è più di una campagna per far chiudere un luogo di prigionia: è una sfida politica contro la demonizzazione delle diversità – siano esse di etnia, di genere, di specie, di condizione fisica o sociale – e contro la presunzione antropocentrica che vede tutto ciò che non è umano (o ‘un po’ meno umano’ rispetto al modello dominante) come una risorsa da sfruttare. Una sfida per una convivenza finalmente consapevole, rispettosa, paritaria.

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