Inauguro questo blog con la rubrica Dai 20 in giù, dove parlerò di cinema e serie tv che raccontano dei giovani di ieri, di oggi e, chissà, anche di domani.

Inizio con Colpa delle stelle, dramma intimistico del 2014 di Josh Boone, tratto dall’omonimo romanzo di John Green, uscito nel 2012.

Il film, che vede protagonisti Shailene Woodley e Ansel Elgort, narra le vicende di due adolescenti, con dei grossi problemi di salute e le complicazioni derivanti da essi.

La Woodley, conosciuta anche per Paradiso Amaro del 2011 di Alexander Payne, dove recitò a fianco di George ClooneyBig Little Lies, miniserie del 2017, in cui lavorò con Nicole Kidman e Reese Witherspoon e Endings Beginnings, del 2019, a fianco di Sebastian Stan e Jamie Dornan, è Hazel, obbligata dai genitori a seguire un gruppo di supporto frequentato solo da adolescenti malati di cancro come lei.

Qui fa la conoscenza del giovane Augustus (Elgort appunto, celebre per la trilogia di Divergent, sempre a fianco della Woodley e per West Side Story di Spielberg), finito sulla sedia a rotelle proprio a causa del cancro, che lo ha privato della sua grande passione, il basket.

Contrariamente a quello che uno si aspetterebbe leggendo il titolo, Colpa delle stelle non è una commedia romantica, è invece la storia umana, divertente e drammatica di due ragazzi comuni, costretti ad affrontare problemi più grandi di loro.

E soprattutto a confrontarsi con la morte, in un periodo, l’adolescenza, in cui si dovrebbe sognare il proprio futuro.

Boone fu bravissimo a evitare tanto il drammone strappalacrime quanto le banalità tipiche di queste storie, raccontando, in Colpa delle stelle, una storia onesta, che affascina le spettatrici e gli spettatori, i quali non possono fare a meno di empatizzare con Hazel e Augustus.

Le loro litigate, le loro risate, le loro paure sono autentiche.

Hazel e August siamo noi

Hazel e Augustus vorrebbero vivere e si sentono imprigionati in qualcosa nei propri corpi, che non rispondono ai loro desideri. Si aggrappano a tutto, anche alla letteratura, pur di sentire un alito di vita, quella vita che, a volte sembra dargli una seconda possibilità e altre volte li spinge verso il baratro.

Non sono fan di quelle storie, che, citando un noto critico, “paiono voler strappare le lacrime con le tenaglie”. Loro cercano quella ventata d’aria che ti permette di respirare e sognare. Per questo mi sento di consigliare Colpa delle Stelle. Perché Hazel e Augustus siamo noi, e non solo per la pandemia e i cambiamenti climatici.

Siamo noi perché sono umanamente e deliziosamente imperfetti.

Ecco il trailer ufficiale.

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