Torna gradita ospite del nostro vlog la professoressa Tiziana Catarci, che stavolta ci illustra principi, potenzialità e possibili lati oscuri della cosiddetta Intelligenza Artificiale Generativa.

I vantaggi degli strumenti basati su questa tecnologia sono indubitabili, in termini di ampliamento dell’accesso al patrimonio globale delle informazioni e di capacità di metterle in ordine per rispondere a uno specifico quesito. Ma dobbiamo essere coscienti della possibilità che negli algoritmi che svolgono per noi queste operazioni siano insiti gli stessi bias cognitivi che alimentano i nostri pregiudizi.

L’Intelligenza Artificiale Generativa e il meccanismo delle “fake news”

O addirittura che qualcuno, approfittando della nostra fiducia nell’onniscienza (!) della macchina, se ne serva con una deliberata volontà manipolatoria, di cui noi come utenti diventiamo inconsapevoli recettori e propagatori a nostra volta: è il meccanismo delle famigerate fake news.

E ultimo ma non ultimo il rischio, quasi di natura filosofica, di scambiare l’interlocutore artificiale per un essere umano, anzi qualcosa di più che umano: una sorta di mentore onnisciente da cui attingere informazioni e considerazioni in modo acritico.

Come il mondo reale, anche quello digitale va abitato con consapevolezza. Quindi usiamo pure ChatGPT e simili, ma senza dimenticare che i dati possono essere meno oggettivi di quanto crediamo; e soprattutto che si tratta per l’appunto di strumenti, per sofisticati che siano, e che caratteristiche dell’intelligenza umana come l’analisi critica e l’autentica empatia con l’altr* restano – allo stato attuale – non replicabili.

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