Ascensore, cos’è? Un sistema di leve e pesi adibito a spostare una o più persone tra un piano e l’altro. Non solo. È un modo per sfuggire alle proprie radici sociali, per fare un passo in alto, verso un modo di vivere migliore. Prendendo l’ascensore per andare in alto lasci a terra il tuo stesso originale per diventare qualcosa di diverso, non per forza migliore.

Nel grattacielo di Ballard gli ascensori servono proprio a questo, seguire sogni che non sono altro che uno stato illusorio dell’essere. Io l’ho visto, quel condominio, ci sono entrato con Laing e ne sono uscito… cambiato? Forse, anzi, sicuramente. In meglio? Chi può dirlo.
Laing è uno sfigato, un apatico insegnante universitario senza ambizioni, la cui unica preoccupazione è la propria sopravvivenza, è vero e proprio polo opposto rispetto a quel che incarna invece Wilde, che di mestiere fa il regista televisivo. Wilde il sognatore, il condottiero, l’orgoglioso. Poi c’è Royal, il ‘re-architetto’ del palazzo che comanda dall’alto della sua torre di metallo e cemento che lui confonde con l’avorio.
Il Condominio di James Ballard è un libro che fa paura, è una premonizione del futuro che ci potrebbe aspettare una volta raggiunta quella massa critica che ha fatto discendere il grattacielo di Royal in una rovina socio-evolutiva, una specie di Big Crunch dell’umanità.

Il Big Crunch è una teoria cosmologica per cui l’universo raggiungerà il suo limite di espansione per poi collassare su sé stesso come un palloncino senza nodo lasciato andare per il suo destino di ritornare alle origini, ossia un palloncino sgonfio. La popolazione del grattacielo, una volta raggiunta la massa critica ovvero occupato l’ultimo appartamento rimasto vuoto, regredisce, si ingrettisce, diventa violenta e chiusa al resto del mondo, per il quale le persone perdono totale interesse. Persino i bambini perdono l’innocenza, osservano gli adulti impazzire, per loro diventa normale bastonare i vicini. Il palazzo, il palazzo è il mondo. Royal lo ha progettato per essere autosufficiente: c’è un supermercato, due piscine, una scuola e persino un giardino. C’è tutto, nessun motivo di andarsene.

Ballard purtroppo è morto nel 2009, avrei voluto inviargli una email, e in questa email ci avrei scritto il seguente: “Gentile Ballard, chi cazzo ti ha detto che l’umanità finirà così? No, perché dopo aver letto il tuo libro io ora ho paura, ci stiamo avvicinando alla massa critica, e io voglio ancora vedere mio figlio andare su Marte, per colpa tua ora me lo immagino invece ruzzolare tra il fango e la merda. Dimmi che ti sei inventato tutto, che è una balla colossale. Ho bisogno di sapere che i miei sogni siano più che illusioni di cemento. Detto questo, mi piace molto la tua scrittura e ti apprezzo molto. Spero che non ti sia beccato il virus, Pietro”.

Solo che è morto, quindi niente, farò del mio meglio per non diventare un cavernicolo. Per favore, anche tu che leggi, non diventare cavernicolo. Guarda fuori dalla finestra, per quanto difficile possa sembrare di questi tempi. Il mondo si è fermato per farci respirare e darci l’occasione di essere persone migliori. Non preoccuparti di chi nel tuo condominio non ti saluta, non è importante.

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