Contemplo le mani intrecciate e le labbra che si muovono, inseguendo un concetto complesso da definire. Nel mentre sento la domanda che scava nel mio io profondo: Che cos’è il desiderio? 

Il mio interlocutore proferisce varie ipotesi: filosofiche, morali, culturali, umorali, religiose… Ho deciso: voglio sentire un espertə! 

Dev’esserci alla base qualcosa di più semplice. Qualcosa mi sta sfuggendo.

La mia esperta di oggi ha 5 anni e si chiama Giulia. Adoro sentire la sua voce limpida e gioiosa che poi diventa leggera, seppur pensierosa, mentre risponde alla mia domanda. “Giulia, che cos’è per te il desiderio?” .

Risposta 1) Un cavallo… no, anzi un unicorno.

Risposta 2) Desiderare di desiderare.

Ok, mi sembra chiaro: animali e vita. Perché la vita stessa nasce dal desiderio. Perchè con le nostre azioni creiamo mondi e li rendiamo visibili, prima a noi e poi a tutti gli altri. 

Ecco cos’ha di speciale il progetto di artivismo In the blink of an eye, di Alfredo Meschi e Massimo Giovannini: è un progetto “nato dal desiderare un desiderio comune: essere il veicolo per un messaggio di cambiamento, essere un ponte x dare voce a chi voce non ha”.

In The Blink of an Eye

Li incontro una settimana fa, circa, durante il loro ultimo evento tenutosi a Chiavenna, ospiti nello studio d’Arte Semi di Silvia de Grosso.

Meschi è regista, attore, docente di teatro con un metodo basato sulla polisemia dell’immagine ed autore di diversi saggi.

Alfredo Meschi

Giovannini è un fotografo professionista con all’attivo varie esibizioni e pubblicazioni sia a livello nazionale che internazionale. (Riconosciuto con il Sony Portrait Award 2018 ed il Life Framer Color Award 2018.)

Massimo Giovannini ph

La loro collaborazione risale a Marzo 2017, grazie ad un amico in comune. Dal loro incontro parte un progetto di artivismo antispecista. (Movimento filosofico, politico e culturale che si oppone allo specismo e che, in estrema sintesi, rifiuta il concetto di dominio dell’essere umano sugli altri animali).

Alfredo Meschi, dopo due mesi e cento ore di sedute dal tatuatore, trasforma il suo corpo nella testimonianza vivente di una mattanza per lo più ignorata, ricoprendo la pelle di 40.000 X. A rappresentare il numero di animali uccisi ogni secondo nel mondo (stima per difetto della FAO) che perdono la vita solo per soddisfare il nostro palato.

40.000 sono anche le persone migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo dal 2000 ad oggi, 40.000 sono le vittime di preti pedofili nei soli Stati Uniti e 40.000 sono le spose bambine che ogni giorno vengono sacrificate al dominio di una cultura patriarcale e misogina. E la quantità di plastica che riversiamo nei mari è pari a 40.000 bottigliette da mezzo litro al secondo.

Tutta l’oppressione è connessa. O ci liberiamo tutte e tutti insieme o non ci sarà nessuna vera libertà.

Ha scelto la X in quanto è un simbolo semplice, una lettera neutra, un segno di spunta che usiamo nella nostra lista delle cose da fare.

Alfredo Meschi 40000 X

Ed è allora che  entrambi si chiedono: che cosa succederebbe se tutte quelle X venissero distribuite su altrettanti corpi? La risposta che si danno è che in quel modo, il massacro che accade ogni secondo, verrebbe raccontato non piú da una, due, chissà magari cento persone, ma da un coro di migliaia di voci.

Per unire e mantenere intatta la forza delle molte voci pensano di scattare un ritratto realizzando un dittico, in bianco e nero, del viso e del tatuaggio di ogni aderente al progetto.

Il loro è un viaggio itinerante fatto di tappe e periodi differenti, di momenti euforici accanto a momenti di dubbio, dovuti anche alla situazione degli ultimi anni. 

Sono stati ospitati, tra le altre sedi, al MACRO ASILO di Roma, dove con una performance di due giorni, ottengono un primo importante traguardo.

Poterli conoscere personalmente è un dono della vita. Un arricchimento che si manifesta nella relazione diretta con l’altro, nella curiosità aperta, nella riflessione personale di ogni coscienza.

Ho posto loro una domanda per Rewriters:

Sicuramente porterai nel cuore, negli occhi e nei ricordi, tutte le persone che hanno aderito al progetto: chi fra loro ti ha colpito particolarmente, per qualsiasi motivo, e come mai? 

Alfredo Meschi: “la signora ultra settantenne che decide di farsi tatuare per la prima volta e che viene poi ritratta da Massimo con un’espressione di bellezza e gioia contagiosa. 

La ragazza adolescente che si porta dietro i genitori per avere il loro consenso legale, e finisce che si tatua tutta la famiglia. 

L’attivista che si fa tatuare sette X sulla fronte e quella che ne riceve una sotto la pianta del piede. 

Il tatuatore che dopo aver tatuato migliaia di X, diventa vegano e l’allevatore che sente il bisogno di farsi tatuare le proprie X all’interno della bocca.

Non posso onestamente affermare di ricordare i volti, le X e le storie di oltre 600 persone, ma so con certezza che ognuna di loro mi è entrata nel cuore e che potrei riempire pagine su pagine con le loro testimonianze.

E di questo sono infinitamente grato, perché OGNI X CONTA.”

Massimo Giovannini:

“Persone delle quali conservo un vivo ricordo ce ne sono non poche. 

Molte di loro con storie o motivazioni che ho avuto il privilegio di ascoltare e che mi sono rimaste dentro. Quelle che maggiormente ricordo e conservo gelosamente nella mia mente sono le prime 26 che hanno partecipato.

Non avevamo un progetto definito. Non avevamo uno storico. Non avevamo un sito. Non avevamo nulla da presentare o raccontare se non una visione e un’idea. 

Con lo spirito di partecipazione e condivisione, abbiamo allestito e realizzato la prima tappa e 26 persone si sono prestate a farsi tatuare e ritrarre.

Forse può sembrare banale ma in realtà le emozioni di una giornata eterna, dal punto di vista lavorativo, sono quelle che veramente mi sono rimaste dentro.

Pensare che noi avevamo ipotizzato 4/5 persone (anche un numero così esiguo sarebbe stato stimolante) e accoglierne 26 (che hanno atteso anche 6 ore per poter essere tatuate e ritratte) è stato, da parte loro, credere in noi fin da subito e dimostrarci la loro fiducia.

Quello spirito e quell’entusiasmo ricevuto, è stato il motore che ha generato in me ed Alfredo la consapevolezza che le nostre sensazioni erano corrette, che il progetto doveva essere portato avanti.”

Ad oggi oltre 500 persone hanno condiviso il messaggio tatuandosi una o più X, continuando a dare forza al desiderio perenne di vivere!

Per conoscere le date ed i luoghi dei prossimi eventi ecco la pagina Instagram della community e quella del sito:

Io vi saluto così:

“tra lo stimolo e la risposta c’è uno spazio. In questo spazio risiede il potere di scegliere la nostra risposta. Nella risposta c’è la nostra crescita e libertà.”

(Viktor Frankl, L’uomo in cerca di senso,1943)

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