Si è conclusa il 31 ottobre scorso la loro ultima mostra, alla XIII Florence Biennale, dopo Polvere di stelle, al Museo Civico di Bari, dopo il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e L’eredità delle Donne di Firenze, il festival di Serena Dandini, ma ormai le donne con i superpoteri che sbucano all’alba sui muri delle più grandi città italiane firmate Lediesis sono note anche in Europa, come dimostra anche la WopArt – Work on Paper Fair di Lugano, che le ha invitate a novembre scorso.

Il rewriting ci appartiene, certo. Rivisitare le grandi donne icone del passato, del presente e della fiction per comunicare, con un semplice occhiolino, i loro superpoteri, significa riscrivere l’immaginario di questa contemporaneità, raccontare, attraverso il gioco, contenuti importanti, come l’empowerement delle donne, e non solo“, dice una di loro due, entrambe rigorosamente anonime.

L’ultima azione di street art risale al 15 dicembre, in Costa San Giorgio, a Firenze, con una Madonna con il green-love al posto del green-pass.

La tecnica artistica è quella del paste up, acrilico su carta velina: “Lavoriamo in studio, poi attacchiamo l’opera sul muro“. Nessuno le ha mai incontrate, se non incappucciate (qui il video del TG1), nessuno sa chi siano, nè che età abbiano: “Il nostro super-potere è l’invisibilità: possiamo essere ovunque, essere tutto, fare ogni cosa: più super di così?!“.

Il loro studio è a Firenze, ma lì non attaccano più con la stessa frequenza di prima, perchè i loro lavori vengono strappati dal muro:

“Potrebbero essere fan che vogliono portarsi a casa le nostre opere, ma anche un atto aggressivo: molte persone non vedono di buon occhio nostro rapido successo. Ma non capiscono che il successo c’è perchè il contenuto è forte e impattante, veicola una grande carica emotiva e comunicativa, provoca empatia in chi passa e si ferma a guardare, richiamati da quell’occhiolino che vuole ricordare a tutti e tutte che ognuno di noi, dentro di sè, custodisce il proprio super-potere, occorre solo cercarlo e tirarlo fuori“.

L’ultima opera originale è una super-Beatrice di Dante, una tela venduta al Comune di Bagno a Ripoli. Ma i ritratti con la fatidica s di SuperWoman sono tantissimi: da Anna Magnani, a Rita Levi Montalcini, ma anche Giovanna Botteri, Lina Wertmuller, Vanessa Incontrada, Nefertiti, Greta Thunberg, Alda Merini, Frida Kahlo, Marina Abramovich, Peggy Guggenheim, Yayoi Kusama, la Barbie..

E c’è anche un uomo, Freddy Mercury, tra gli omaggi alle riscrittrici e ai riscrittori dell’immaginario: “I personaggi che scegliamo devono aver segnato la loro epoca per la capacità di alterare i luoghi comuni. La firma che abbiamo scelto, Lediesis, dice proprio questo, dato che, oltre ad essere un ‘Ledies’, indica anche l’alterazione di una nota musicale“.

In questo momento, le girlz sono a Barcellona, per un progetto di illegal art che racconti le donne spagnole ma anche per una commissione di un privato:

Poi vorremmo girare i muri d’Europa, restizioni Covid permettendo. C’è bisogno di fare contro-narrazioni e riscrittura ovunque“.

Piano piano, le artiste si stanno distanziando dalla loro s di supereroine per aprirsi anche a nuovi storytelling, come dimostra l’opera recente a via del Babuino, in pieno centro a Roma, con Victoria De Angelis dei Måneskin, che questa volta sul petto mostra un Boss al posto della solita s, per la prima volta, pur conservando sempre l’occhiolino e il diamante.

Per chi volesse seguirle, o acquistare, basta seguirle su instagram, loro unico canale con il fuori, oppure rivolgersi a due gallerie a Firenze dove le artiste si appoggiano, la Dhai Studio di Carla Bruttini e Informa città, l’arte di comunicare.

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